Ci fu un tempo in cui eravamo più simili agli altri animali, dicono le teorie evoluzionistiche. L'uomo è l'animale dotato di parola, diceva un filosofo. No, l'umano è diventato tale a partire dalla mano, diceva un altro. Da sempre l'antropologia filosofica studia il modo in cui ci siamo differenziati dagli altri esseri viventi, senza arrivare mai a un punto conclusivo. Eppure è facile, e sotto gli occhi di tutti: il pelo. Prendi una qualsiasi scimmia, levagli la pelliccia e otterrai l'uomo. Nel gergo tecnico: neotenia. Il processo per cui l'uomo, nel suo processo di ominazione, si è sviluppato allungando nel tempo le proprie sembianze di cucciolo. L'estetica, che poi è un mezzo utile al fine della riproduzione della specie, al netto di chi ama la peluria estrema. E il punto più alto di questa evoluzione si raggiunge depilandosi anche dove gli altri non ti vedono, se non di sfuggita: là, proprio dove il mezzo della riproduzione si fa più concreto e meno simbolico. Insomma, nelle parti basse. E basta con l'arcaica concezione maschilista dell'uomo peloso e della donna depilata: anche il maschio dev'essere depilato, se vuole davvero differenziarsi dall'animale che dunque è, per citare un altro filosofo ancora. E c'è chi, di questo punto basso ma contemporaneamente alto dell'evoluzione, della civiltà, ne ha fatto un'arte.

La pagina si trova su Instagram, si chiama semplicemente Depilazione Maschile e ha diversi seguaci, più di diecimila, tra cui Christian De Sica. In effetti, i claim e il personaggio sembrano usciti da uno dei suoi film. Una foto, su tutte, che appare come contenuto nei feed. Un uomo, in posa da Zio Sam, con l'indice puntato verso chi scrolla il proprio Instagram: “Voglio il tuo caxxo da depilare”. Perentorio, con le x per aggirare la censura dei social per la quale non puoi scrivere cazzo o postare un David ma puoi creare un gruppo dove condividere le foto della moglie. Come non guardare gli altri post? Lui è Roberto, e si presenta come “Il mago delle palle a Milano”. La foto con sfera magica di cristallo lascia intendere lo stato in cui potreste ritrovare il vostro sacchetto molliccio dopo un trattamento da lui. Il resto è poesia: “Senza imbarazzo ti depilo il caxxo”. Ma se depilazione dev'essere, bisogna che sia totale: “Piano piano ti liscio anche l'ano”, con tanto di video in cui si mostra lo strumento adatto, una sorta di rasoio arrotondato denominato icasticamente lisciapalle.

Il centro di Roberto, situato a Milano, che potrebbe anche qui essere scritta con l'apostrofo tra Mil e ano, offre anche massaggi e la clientela maschile, almeno dai commenti entusiasti, sembra apprezzare. Prezzo amico: “Palle pisello buchetto 30 euro”. Onesto, visto che Roberto reclamizza le proprie mani come “Quelle più sicure in cui mettere le tue palle”. Un richiamo allo sport anche in un altro post, con palla sinistra e palla destra: la caption? “E non faccio il portiere, nemmeno il tennista. Ma ho sempre le palle in mano”. Un approccio quasi religioso alla depilazione intima in un'altra foto realizzata con AI: “San Roberto protettore del pisello”. Così come nel periodo dell'elezione del nuovo Papa: “Mi conferma il cardinale, si depilano al conclave”. O, ancora, “Habemus pisellum depilatum”, con il titolare in versione pontefice. E anche se il pubblico sembra non essere prevalentemente eterosessuale, bisogna dire che la depilazione è sicuramente un atto di amore e di civiltà, apprezzato da mogli, fidanzate e compagne, non più costrette a ritrovarsi peli tra i denti in caso di effusioni intime, o a tapparsi il naso, soprattutto in estate, a causa dell'olezzo di triglia in putrefazione dovuto al sudore. L'alta missione evolutiva e l'ironia del personaggio, è prevedibile, lo porteranno lontano. Quasi sicuramente, visti i contenuti, negli studi di Radio 24 a La Zanzara. Vedremo l’autoproclamatosi “Parrucchiere del caxxo” nella prossima stagione ai microfoni di Giuseppe Cruciani, sempre così attento a queste tematiche del cazzo (ricordate la puntata sulla circoncisione di Filippo Champagne)? Le scommesse sono aperte.

