Dopo tre lettere aperte di Adriano Celentano, il sostegno di Belen (e ultimamente anche di sua madre, Veronica Cozzani) e il più istituzionale garante dei detenuti della Lombardia, Carlo Lio, ora in difesa di Fabrizio Corona si schiera anche Carlo Taormina. L’avvocato, dalla lunghissima carriera, ha deciso persino di inviarci un video nel quale spiega le ragioni per le quali, secondo lui, l’ex re dei paparazzi non dovrebbe trovarsi di nuovo dietro le sbarre. “Finiamola con le pagliacciate” ha tuonato, illustrando le ragioni di una decisione che, Codice penale alla mano, considera non solo sbagliata ma anche deleteria per l’imputato.
Avvocato, perché ha deciso di sostenere Fabrizio Corona?
“Perché in questo paese non si può essere più sé stessi. La nostra personalità è ormai schiacciata da questo Stato oppressivo di polizia giudiziaria. Credo che, anche nella peggiore delle condizioni come quella di essere detenuti in un carcere, le proprie caratteristiche caratteriali e la propria psicologia, debbano essere rispettate. Lo dico in riferimento al mio amico Fabrizio Corona.
Ci spieghi meglio.
Con estrema chiarezza, per la sua condizione psicologica e psichiatrica non avrebbe mai dovuto subire la restrizione della libertà personale in carcere. È un modo per farlo ammalare di più, perché più rimane ristretto e più diventa inaccessibile dal punto di vista dei rapporti sociali. Credo che fin dall’inizio si sia sbagliato tutto. Non solo per quanto riguarda l’ingiusta condanna, o quantomeno l’aver subito sanzioni penali di gravità inusitata rispetto ai comportamenti tenuti, ma che già dall’epoca si dovesse fare più attenzione alla sua condizione psicologica e psichiatrica.
Per cui ritiene che il carcere per Corona non sia il luogo giusto in cui scontare la pena?
Dal momento in cui la sentenza è passato in giudicato, non si sarebbe mai dovuto sottoporlo alla restrizione carceraria. Ma anzi, andrebbe liberato anche da quella domiciliare. Nella sua psicologia è una forma di aggravamento della sua condizione. Non a caso, esiste una norma nel Codice penale che prevede che in situazioni di questo genere nessuna pena deve essere scontata. A differenza, è necessario sospenderla e poi controllarne l’evoluzione e, se questa situazione persiste, deve diventare definitiva.
Quindi, si schiera con chi chiede la sua scarcerazione il prima possibile, giusto?
Ma certo, credo sia venuto il momento di smetterla con queste pagliacciate e di dare a Corona la piena libertà, perché solo in questa condizione, insieme alle dovute cure, potrà essere portato a quella normalità che è fatta per lui anche di genialità e singolarità di comportamenti che fanno tanto bene a un paese come il nostro nel quale la compressione dei comportamenti sta diventando sistematica.
C'è qualcosa di diverso che avrebbe fatto lei nella linea difensiva di Fabrizio Corona?
L’avvocato Chiesa lo ha straordinariamente tutelato sotto tutti gli aspetti. Non è facile sul piano difensivo trovare la strada più opportuna e con il senno di poi si potrebbe sempre cambiare qualcosa. Se mi chiederanno un consiglio sono pronto a darglielo, ma sul piano tecnico. Perché sono certo che l’avvocato Chiesa abbia fatto tutto con il cuore come nessun altro avrebbe potuto fare meglio.