Le società di Chiara Ferragni, Tbs Crew e Fenice Srl, chiudono il bilancio del 2024 in rosso. Come riporta una nota diffusa in data odierna- il cui contenuto è stato ripreso da diverse agenzie di stampa e testate giornalistiche- sono state registrate perdite significative, per un totale di 5,7 milioni di euro. Un crollo aggravato dalle numerose collaborazioni sospese dopo il "Pandoro-gate", evento che ha causato oltre 10 milioni di euro di perdite tra il 2023 e il 2024.
Per tentare un rilancio e invertire la rotta, Chiara Ferragni ha versato personalmente 6,4 milioni di euro in Fenice. Con questa mossa l'imprenditrice digitale ha assunto il controllo quasi totale della società, aumentando la sua quota dal 37,5% al 99,8% tramite la sua holding, Sisterhood. La nuova fase di Fenice, con l'obiettivo di consolidare e far crescere il marchio già nel 2025, sarà guidata dal manager Claudio Calabi e sarà, come riporta sempre la nota, una fase in cui "dovrebbero concretizzarsi le prime nuove opportunità, che avranno come obiettivo non solo il consolidamento ma anche una crescita del marchio".
Nel quadro di questa riorganizzazione, Fenice S.r.l. "ha avviato la razionalizzazione delle risorse e il focalizzarsi su aree di attività strategiche a maggior valore aggiunto. La decisione di sospendere alcune operazioni, come per esempio la chiusura del punto vendita di Roma, è stata una scelta mirata a ottimizzare le risorse e a concentrarsi sul riposizionamento del brand sul mercato". Il Gruppo ha anche deciso di "non includere più Fenice Retail S.r.l., società controllata, nei piani di sviluppo futuri, avviando un processo di messa in liquidazione. Questa decisione fa parte di una più ampia strategia di riorganizzazione che mira a rendere l’azienda più efficiente e in grado di rispondere alle sfide del mercato in modo più rapido e mirato".
Ma l'iniezione di capitali e la riorganizzazione saranno sufficienti a sanare un buco profondo 10 milioni e a riconquistare la fiducia del mercato e dei partner dopo lo scandalo del pandoro?

In attesa dei bilanci della holding per tirare le somme
La holding Sisterhood, gestita dal commercialista Maurizio Binelli e dalla madre di Chiara, Marina Di Guardo, non pubblica bilanci dal 2022. E un “vuoto” così prolungato aggiungerebbe un velo di zucchero, pardon, mistero, se non fosse che le cifre sarebbero previste nelle prossime settimane perché per "valorizzare correttamente l’attivo patrimoniale si è atteso la chiusura dei bilanci delle sue società partecipate".
Resta ancora un punto da capire, quello delle prossime mosse degli ex soci Pasquale Morgese e Paolo Barletta. Da una parte c'è la causa di risarcimento annunciata dal primo, che ha mantenuto una quota simbolica dello 0,2% solo per avanzare accuse di "azioni di responsabilità" contro gli ex amministratori (inclusa Ferragni) e dell'altra c'è Alchimia, la società dell'altro ex socio, che ha azzerato completamente la sua partecipazione in Fenice, perdendo 15,8 milioni di euro.
Con i bilanci che stanno per essere svelati e le mosse legali degli ex soci all'orizzonte, la domanda è una: chi darà lo scacco finale in questo intricato scenario mediatico e finanziario?
