Finalmente ci siamo: il punto zero dei podcast è stato finalmente raggiunto. Ferragni intervista Ferragni. Ah no, aspetta, sono in tre. Tutte Ferragni. Ferragni intervista Ferragni e Ferragni. Ma cos'è sto maschile plurale, è un'intervista sul girl power. O forse no. Non dovrebbe essere Ferragne? Meglio, ma non è che ricorda troppo Ferragnez, e una delle tre poi si incazza? Proprio lei, poi, che è l'unico motivo per cui adesso c'è un podcast in cui una Ferragna ne intervista altre due. E lo si vede, lo si percepisce, lo si capisce, nell'intervista. Bastava Chiara, perché tanto le altre due le fanno da spalla. Non perché parli meglio, o dica cose più interessanti. Perché la causa dell'esistenza di questo podcast, che sia ospite o meno, è sempre lei. Questo è incontrovertibile. I contenuti? Da aperitivo, o da gruppetto di mamme fuori dall'asilo dopo che hanno scaricato i pargoli. O da mamme che fanno l'aperitivo. Non che sia una categoria da disprezzare, per carità. Ma un'ora ad ascoltarle impone un interrogativo, o forse un imperativo: perché?!
I contenuti? “Ogni tanto quando litigavamo ci tiravamo i capelli”, dice Chiara. “Eravate tutte coalizzate contro di me”, lamenta Valentina. “Era tough love per renderti più forte”, risponde Chiara. “Non ti abbiamo bullizzato così tanto”, precisa Francesca. “In università andavo in after a seguire le lezioni perché stavo sveglia fino alle 4 a fare serata, mi sentivo una rockstar”, rivela Chiara. “I nostri genitori sono stati molto bravi e mia, cioè nostra mamma”, si corregge subito, sempre Chiara: “è stato l’insegnamento più grande”. Lapsus di egocentrismo? “Io e Franci eravamo un po’ dei maschiacci”, continua, ma Valentina spiega che da piccola aveva un po’ di ansia da prestazione, rispetto alle sorelle più grandi. Nemmeno il tempo di dirlo che Chiara si riappropria della scena: “Questo sarà un tema per i miei bambini, perché comunque nascono da due personaggi pubblici, e chissà se per loro questa cosa è un plus perché comunque gli apre delle porte in più rispetto a quelle che avevo io”. Si parla di figli di in un podcast di sorelle di, ma Chiara se ne rende conto e si rivolge alla conduttrice, che poi è la sorella minore che poco fa raccontava i suoi problemi con l’ansia da prestazione: “Per te deve essere stato difficile in certe cose. Nel senso che comunque essere la sorella di è bello per certe cose, però è anche un’inc*lata”.

Il grande rimosso, per dirla con Lacan anche se questo podcast sembra più il the delle zie che una seduta psicanalitica, è Fedez, ma Chiara Ferragni ne parla. Tra le righe, of course. “Nel 2016 ho avuto una sfiga dietro l'altra”. Non è l'anno in cui si è fidanzata con il signor Lucia? Lo è. “Sono stata mollata da un momento all'altro da uno con cui stavo da pochi mesi ma che mi piaceva molto. Poi a Los Angeles, i problemi di salute, era un periodo della mia vita in cui volevo stare estremamente sola. Volevo tornare a Milano ma l'avrei vissuta come una sconfitta. Ero un po' depressina. Non in senso clinico, ma ero giù di morale”. Finché non ha incontrato Fedez al Coachella? Altre frasi illuminanti? “L'amicizia è importante”, “La donna forte spaventa gli uomini”, “Quest'anno è stato la mer*a più assoluta, ma mi ha aiutata a liberarmi da tante cose sbagliate”, fra parentesi Fedez, “Smartphone ai figli alle elementari? Zero, per me alle medie”, “Il gossip ha rotto le palle? Se non è cattivo può piacere”, fra parentesi Fabrizio Corona, “Ci sono giorni in cui mi sento superfiga anche se sono scazzatissima”. Amen. Ma è come la matematica: moltiplicando tre per zero, qual è il risultato?
