Chiara Ferragni sarebbe attualmente sconsolata in quel di CityLife. Asciugate le lacrime per la crisi superata con il compagno Giovanni Tronchetti Provera (come testimonia il fresco servizio di Chi che parla di "tempesta d'amore"), "l'insalata bionda" avrebbe per le mani una nuova gatta da pelare: vuole vendere l'attico di 300 mq in cui risiede insieme ai pargoli Leone e Vittoria, la location di incredibili selfie che fu anche il nido d'amore con l'ex maritino Fedez. Però, non ci riesce. E questo è un problema perché, in procinto di comparire in aula a settembre prossimo per rispondere dell'accusa di truffa aggravata, avrebbe necessità di liquidi: deve far fuori, pardon, acquisire la quota milionaria di un socio a lei inviso. Vanity Fair racconta in toni roboanti come la mansion dell'ex reginetta di Instagram sia stata valutata per un valore di "25 milioni di euro". Che faccio? Lascio? Una cifra fuori da ogni grazia e totalmente sconnessa dalla realtà: un appartamento nel lussuoso complesso di CityLife ove Ferragni abita, il Residence Libeskind, ha un prezzo di mercato pari a 3 milioni e 340mila euro (più 1250 euro mensili di spese condominiali), come riporta Fanpage fin dal 2023. Non per tutti i portafogli, chiaro, ma nemmeno un esborso che soltanto quindici Paperoni messi insieme potrebbero permettersi. La magione risulterebbe comunque difficilissima da piazzare e siamo qui a spiegarvi come mai...
Forse Chiara Ferragni dovrà rivolgersi a Gianluca Torre e soci di 'Casa a Prima Vista' per liberarsi dell'immobile da sogno in cui ha vissuto finora. Il fatto è che la vendita stia risultando più ardua del previsto per un semplice fatto: il suo cattivo gusto. L'insalata bionda ha personalizzato la mansion eccessivamente, 'customizzandola' come fosse una costosa cover per iPhone di NewMartina. Certo, stando in metafora, le è mancato d'aggiungere giusto la pellicola privacy.
L'emergenza è sotto gli occhi di tutti, tanto che sui social c'è chi non tarda a descrivere la penthouse ferragnica come una "cafonissima catacomba". Ogni arredo all'interno è 'supplied by' brand di lusso (significa che lei non ha cacciato fuori un euro per averlo, anzi, nella maggior parte dei casi è stata pure profumatamente pagata per piazzarselo in casa). E così, di regalo in regalo, l'interior design è andato a farsi benedire, accozzando elementi di gran pregio che però fanno a cazzotti l'uno con l'altro. Non spendere nulla o quasi per arredare è una gran mossa, ma nel momento in cui ti ritrovi a dover vendere può diventare una rogna mica da ridere.

Questo attico di CityLife, ora che s'ha da mettere sul mercato, sembra non volerlo nessiuno. E non certo perché a Milano manchino i riccastri 'pien di danè'. Al netto della 'paradisiaca' cabina armadio XXL e della sala cinema, un benefit del tutto 'normale' per chi può vantare un conto in banca da Paperone, il resto della mansion sarebbe semplicemente troppo 'brutto' per poter essere piazzato. Infiniti i lavori previsti per 'deferragnizzarlo', si dovrebbe mettere in piedi un vero e proprio cantiere del Duomo. E chi se l'accolla? Ma la domanda, quella vera, è un'altra: come mai leggiamo ovunque in queste ore che la penthouse avrebbe un costo di 25 milioni di euro?
Come accennato, dobbiamo l'informazione a un articolo di Vanity Fair pubblicato domenica 13 aprile. Nel pezzo, si racconta che Chiara, donna in rinascita e comunque imprenditrice di se stessa, vorrebbe far fagotto dalla mansion per dare un taglio definitivo alla vita che ha ivi condiviso insieme all'ex marito Fedez e ripartire da zero. Se 'zero' si può definire il punto di 'ripartenza' dell'insalata bionda. Quella cifra, però, è assurda: il valore dell'immobile, cafonate scroccate per l'arredo comprese, potrà arrivare al massimo a cinque milioni, su una base di partenza, nuda e cruda, di tre e mezzo. Come mai gonfiare in questa maniera il prezzo? Per dare quell'impressione di grandeur mai doma che oramai esiste soltanto nella mente di Chiara Ferragni e dei suoi yeswoman, ancora genuflessi a un mito in totale declino. Sarebbe bastato googlare per scoprire (di) quanto l'informazione fosse infondata. Eppure, nessuno lo ha fatto: via di copia e incolla per fare titolo - e alimentare una leggenda che, con ogni bene, non esiste più. Ma se rimane 'percepita' dalla pubblica opinione è già meglio che niente, la scuola Chiara Ferragni questo insegna.

Parlando con esperti del mercato immobiliare, sembrerebbe che l'unica soluzione praticabile per l'ex reginetta di Instagram sia quella di vendere la mansion a qualcuno che voglia destinarla non a uso domiciliare ma per farne un bel b&b, un lussuoso privè esclusivo dove regalare (si fa per dire) alloggi a gente coi danè di passaggio per il place to be, Milano. Vedremo come andrà a finire, intanto l'unica certezza è che online stiamo leggendo almeno 25 milioni di caz*ate.
