Cosa c’entra un’azienda modello che opera nel campo del digital con un sito che inneggia a Benito Mussolini? Il mondo del web, ormai è risaputo, può regalare anche di queste sorprese. È il caso di Centrica, una delle prime realtà italiane a sfruttare l’ascesa di Internet e a investire nel settore del digital imaging. Dal 1999, come si può leggere nella loro presentazione, “il team lavora attivamente nello sviluppo di progetti e tecnologie digitali per la valorizzazione del patrimonio culturale”. Effettivamente, si tratta una eccellenza e non solo perché è guidata dall’attuale Ceo e co-fondatore Marco Cappellini, considerato un pioniere e un visionario del settore, ma perché nel tempo la società fiorentina (ha sede a Piazza della Madonna della Neve a Firenze) è riuscita a diventare un punto di riferimento per la digitalizzazione di moltissime realtà culturali di grande rilievo, nel nostro paese e non solo. Basta scorrere fra i tanti progetti realizzati e si possono trovare collaborazioni con tutte le maggiori istituzioni museali della città d’origine, che in quanto a cultura non è seconda a nessuno: dalla Galleria degli Uffizi a I Tatti (sede degli studi sul rinascimento della Harvard University). E fra i partner e i clienti c’è l’imbarazzo della scelta a livello nazionale e internazionale: si passa dal Ministero della Cultura all’Unesco, dalle Scuderie del Quirinale a National Geographic, dal Comune di Milano a multinazionali come Canon e Hitachi. Un curriculum di tutto rispetto. Per questo motivo, quando ci è arrivata una segnalazione abbiamo faticato a credere ai nostri occhi. Eppure, riferibile a Centrica esiste anche il sito www.duce.it.
Passata l’incredulità, abbiamo provato a navigare un po’ su questa piattaforma (“da un’idea di Centrica” è scritto con tanto di link cliccabile) scoprendo che è collegata con altri portali piuttosto discutibili. Come per esempio www.mussolini.net, che sostanzialmente è il sito Predappio Tricolore “dove acquistare gadget di ogni tipo (dai busti in bronzo agli orologi con effigie del Duce, dalle cravatte ai dischi con i discorsi), anche direttamente dal web con carta di credito. C’è pure una sezione ‘multimedia’ con immagini, musica e alcuni spezzoni dei discorsi”, come è segnalato nella descrizione. E ancora, in un’altra sezione, è possibile recuperare le “canzoni Mp3 dell'epoca fascista da scaricare e alcuni discorsi di Mussolini, compreso l'Inno di Mameli in 2 versioni”. E qui la domanda è d’obbligo: ma che c’azzecca un portale nostalgico del Ventennio con una delle aziende italiane più quotate in Italia nel campo del digital al servizio della cultura?
Abbiamo provato a contattare la società fiorentina e, con rinnovato stupore, scoperto che nessuno aveva provato a darsi un tono millantando un legame con la famosa realtà digitale e che non c’era stato nessun hackeraggio. Il dominio “duce.it” è stato proprio registrato da loro con tanto di aggiunta dei contenuti. Ma una spiegazione, seppur curiosa, hanno provato ad avanzarla: “È responsabilità nostra, non vogliamo scappare. È un dominio che tanti anni fa acquistammo per fare dei siti demo con gli stagisti. Francamente non ci ricordavamo nemmeno della sua esistenza” ha spiegato Paolo Romoli, CTO e HR Manager di Centrica (che tradotto sarebbe: direttore sistemi informativi e responsabile delle risorse umane). Una giustificazione piuttosto bizzarra. Da quando in qua i ragazzi in stage si mettono a lavorare su contenuti nostalgici del Duce e di uno dei periodi più tragici della storia italiana? Nonostante la stranezza, la versione dell’azienda è proprio questa: “In effetti è un sito un po’ così… - ammette Romoli – non vedo cose particolarmente ‘brutte’, però capisco le perplessità. Ne abbiamo altri che si possono considerare ‘strani’, sicuramente meno caratterizzati. Ripeto, è stato un pretesto per far lavorare dei ragazzi, ma certamente è un po’ démodé e poco elegante, per cui ringrazio della segnalazione e lo oscureremo. Rimarrà il dominio acquistato da noi. C’era questa tendenza alcuni anni fa ma è ormai superata”.
Insomma, galeotto fu lo stagista nel rischiare di macchiare un “pedigree” che finora aveva fatto registrare soltanto un altissimo livello di professionalità. E al di là della giustificazione un po’ così, non possiamo che augurarci che dopo la nostra segnalazione il sito venga definitivamente oscurato.