Ha 27 anni, un sorriso contagioso e la sua professione è il porno: è una star dell'intrattenimento per adulti, nota e seguita in tutto il Pianeta. Si chiama Eveline Dellai, è bellissima e vive in Repubblica Ceca, paese di origine della mamma. Ma lei è nata a Villamontagna in provincia di Trento e da cinque anni è la protagonista di scene e lungometraggi in ricche e importanti produzioni pornografiche dell'Est Europa e degli Stati Uniti. Alle cronache e al pubblico tv è nota per aver anche lavorato, sotto lo pseudonimo di "Dellai Twins", in duo con la sorella gemella Silvia, che nel 2019 ha appeso il porno al chiodo per dedicarsi ai djset. L'intrigante Eveline Dellai è pure uno dei pochi nomi italiani che si leggono alle kermesse erotiche in tutto il Vecchio Continente: dalla famosa fiera Venus a Berlino, passando per l'Erofest di Praga, fino al lombardissimo Bergamosex.
Eveline come procede il tuo lavoro porno ai tempi del Covid?
«Per il lockdown e le restrizioni nei viaggi, mi sono fermata alcuni mesi. Ma avevo appena girato delle scene a inizio anno e ho ricominciato a lavorare sul set verso la fine di aprile. Nel Porno ci sono gli esami medici, che sono tanti e si fanno sempre: ora si è aggiunto uno nuovo. E durante il lockdown ho lavorato molto con l'online, con le piattaforme per adulti, come Onlyfans».
Anche tu sei lanciata col porno social, a colpi di follower e abbonati?
«A me online piace sì e no. Mi piace perché.... non faccio molto. Quasi niente: non è come fare porno davvero. Ai fan piace altro: è tutto soft, davvero nulla e si vede niente, poco più di Instagram... (ride e ci mostra un video sul suo smartphone). Vedi, non è niente: nulla proprio. Guarda: solo si vede il sederino, questa sono io, sorriso, un po' di "shaking", davvero è... niente. Però dell'online non mi piace che... devi essere sempre collegata, sempre. A me piace la realtà: la vita. Ad aprile ho ricominciato a girare sui set, anche perchè da noi in Repubblica Ceca le regole non sono state cosi restrittive come in Italia, era un po' diverso. Ho girato qui in Europa, ma per una produzione americana: Blacked, molto famosa. E le riprese sono state fatte qui Europa».
Cioè, hai girato un porno interracial statunitense, poco prima del movimento "black lives matter", ma allora posso scrivere: "Eveline Dellai: black cock matters"?
«Io non ho mai visto un ragazzo nero che ce l'ha piccolo. Davvero, mai».
Tu sei un'attrice che spazia da patinate foto erotiche, alle gangbang fino al bisex. Ma come è l'uomo, o la donna, che a te piace?
«A me piacciono tutti gli uomini, non ho dei gusti particolari o delle fissazioni: il mondo è bello colorato. Forse perché cerco e trovo sempre, qualcosa che mi piace e mi eccita in ogni persona. E professionalmente un partner deve essere passionale: uomo o donna, bianco, nero, giallo, uno o tanti, è uguale, ma deve farmi sentire la sua passione mentre stiamo lavorando e facciamo sesso davanti alla telecamera. E inoltre sono una ragazza naturale, credo che questo conta e piace nel porno. Le pornostar spesso sono rifatte: tette, naso, bocca, molta chirurgia. Invece io sono naturale: sono come sono sempre stata, non ho nemmeno un tatuaggio, solo un piccolo piercing»
E dalla tua esperienza internazionale, cosa suggerisci al Porno in Italia?
«In Italia non hanno capito come funziona il porno nel mondo. Qui infatti è un po' diverso: molte attrici italiane hanno girato poco tra le produzioni, devono girare di più all'estero, perché in Italia il porno è un po' chiuso e a molta gente non piace. Il porno non è facile: quando ho cominciato ero piccola e ho accettato quasi per caso, ma all'inizio non sapevo se in realtà mi piaceva davvero farlo per lavoro, solo dopo qualche anno ho capito cosa mi piace davvero fare e come posso lavorare bene. Molte donne che vogliono fare il porno, non sanno cosa vuol dire in verità: viaggi da sola, vai alle produzioni, fai sesso davanti a tutti e a casa c'è la famiglia. Non è facile all'inizio, non è sempre tutto bello, piangi anche. Devi fare piano con le performance e le scene, ci vuole tempo per imparare a farle e ti fai anche male. Non è tutto bello e non è facile girare per alcune produzioni, ci ho messo due anni, solo dopo che hanno visto che sono cambiata e che potevo farlo. Ad esempio in una delle ultime scene che ho girato, abbiamo iniziato sul set alle 5 del mattino per via della luce, ma abbiamo finito con le riprese alle 2 di notte... ero stanchissima. Il porno è un lavoro e molte donne non lo capiscono.»
Una delle più grandi leggende del settore è un super italiano: Rocco Siffredi. Che cosa mi dici dell'imperatore dell'hard?
«Rocco per me è "lo zio": si impara sempre tanto da lui. Ho lavorato in tante scene con attori più grandi di me. Non chiedo mai l'età, perché non è una cosa per me importante nel sesso: non c'è un'età per farlo bene. Rocco ha esperienza e condizione fisica: è come uno di vent'anni, non capisco come fa, ma lui è una persona gentile e speciale, una persona molto vera. Nel lavoro mi ha insegnato una cosa importante e molto intima, che non capivo: guardarsi negli occhi. Davvero è molto intimo, per me. So che può sembrare strano, ma è cosi: per me è molto personale guardarsi negli occhi mentre si fa sesso. Me l'ha insegnato Rocco: si parla anche con gli occhi. Lui mi diceva: "look at me!" e all'inzio non lo facevo, non sapevo come fare. Poi ho capito come usarli per fare sesso. E adesso lo faccio sempre».
Parliamo della ragazza che c'è dentro alla Pornostar: è occupato da qualcuno, il cuore di Eveline?
«Il mio cuore? Adesso è pieno di porno: penso molto al lavoro. Perché per me è la priorità ora».
Quindi, come capita a tante stelle del porno, sei single?
«Sono una persona difficile, forse per questo sono sola. No, scherzo, dai: il mio privato è il mio lavoro, my pornlife. E ovviamente la mia famiglia: mia sorella, gli amici, i genitori».
La famiglia è importante. E la tua parecchio, in Italia: ho letto che sei imparentata con il politico Lorenzo Dellai, ex sindaco di Trento ed ex presidente della Provincia Autonoma, nonché ex deputato di indirizzo cattolico. Ma è il cugino di tuo papà?
«Ah sì, ma non lo so preciso, aspetta che lo chiedo alla mia mamma (telefona alla madre e discorrono a lungo in lingua ceca): sì è il cugino di mio papà. Mio cugino secondo, non so come si dica»
Pensi di tornare a vivere in Italia in futuro?
«In Repubblica Ceca ho tutta la famiglia, gli amici, ma vorrei venire a vivere in italia. Ma non so ancora quando e come».
Magari ci vediamo a Milano?
«No, a Milano no: mi piace, ma voglio vivere tra i monti. Io sono come Heidi, voglio vivere con le caprette. Per questo amo il Trentino e torno a Villamontagna dove vivevo da bambina. Ma anche l'Austria mi piace, adoro la montagna».