È una totale marcia indietro quella di Fabio Volo sulle polemiche relative alla beneficienza di Fedez. Quest’ultimo aveva infatti consegnato mille euro in contanti a cinque categorie diverse di persone in difficoltà economiche a causa della pandemia, documentando il tutto tramite storie e dirette Instagram. Volo, dai microfoni di Radio Deejay, aveva evidenziato stizzito che la beneficienza si dovrebbe fare in silenzio, ironizzando poi sulla facile possibilità anche per lui di “aiutare una vecchietta che attraversa la strada, fare una storia, un post e diventare buono per tutti ma con i soldi degli altri”.
Ora, a distanza di poco meno di 2 settimane, è un cambio di rotta completo quello di Volo, che si evince prima di tutto dai toni, pacati e conciliativi, del suo lungo video Instagram. Lo scrittore spiega che – come fattogli notare da alcuni – si tratta di “una questione di generazioni”, e sottolinea la totale mancanza di astio o risentimento nelle sue precedenti critiche: “Sappiamo che non abbiamo nulla di personale l’uno contro l’altro, non ho nulla contro di te e sono favorevole alla beneficienza”.
Quella questione di diverse generazioni e diverse età accennata – spiega – può diventare un’occasione di incontro, confronto e creazione di qualcosa di nuovo e di buono, nuovi impegni di beneficienza da coordinare insieme: “Facciamo una diretta Instagram se vuoi, dove tu esponi le tue idee e io le mie, e magari a un certo punto ti dico: ‘cavolo, sai che non ci avevo pensato hai ragione tu!’, o magari me lo dici tu. O invece ognuno continua a pensarla come prima. Ed è affascinante anche che ognuno mantenga il proprio punto di vista. Ti propongo questa diretta per fare un incontro di generazioni”.
Incontro che – oggettivamente – era parso impossibile nei primi scambi a distanza tra i due, vista l’apparente fossilizzazione di Volo a un concetto di beneficienza di inizio ‘900; aspetto che lo stesso Fedez aveva fatto notare nella sua primaria risposta:
“Ci tengo a spiegarti perché questa iniziativa non è il classico caso della beneficenza che si fa ma non si dice, perché in questo caso noi, palesando a tutti quello che stavamo facendo, siamo riusciti a coinvolgere brand e aziende in modo tale da aggiungere una cifra che da soli non avremmo mai ottenuto…”
Ora sta quindi al rapper accettare o meno l’incontro, che apparentemente potrebbe sembrare l’ennesimo siparietto social irrilevante, ma che potrebbe in realtà dare un’indicazione o due su come si può fare beneficenza negli anni ‘20 del nuovo millennio: cosa che – va detto – può a pieno diritto insegnarci Fedez.
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