Come riporta l'edizione di oggi, 5 dicembre, del Corriere della sera, prima è arrivata la chiamata al 112 alle dieci e mezza di sera di giovedì 26 novembre: «C’è una macchina che mi sta seguendo». A farla un 39enne calabrese che si presenta come «addetto alla sicurezza» di Federico Leonardo Lucia, vero nome del cantante-influencer Fedez, marito di Chiara Ferragni.
Si trovava in piazza Giulio Cesare, a Citylife, quando il 31enne rapper stava rincasando alla guida della sua Lamborghini da 200 mila euro. Ad un certo punto però chiama a casa e dice di essere seguito da 15 minuti da uno sconosciuto a bordo di un Suv Bmw. È il suo bodyguard (non presente) a chiedere al 112 l’intervento della polizia. Gli agenti di una volante intercettano le auto e le fermano per un controllo. Fedez accosta la Lamborghini, corre fuori e si precipita dal suo presunto inseguitore: «Chi sei? Perché mi stai seguendo?» si legge sul Corriere. Poi gli tira uno schiaffo attraverso il finestrino. Gli agenti scendono e riescono a riportare la calma.
Il ragazzo, 19 anni, cerca di giustificarsi dicendo che sta solo tornando a casa visto che abita in zona, come poi accertano gli agenti. C’è un però che tinge di mistero questa storia. Perché il giovane è un investigatore privato, è armato (ha regolare licenza) e lavora per l’agenzia del padre, società nel centro di Milano. I due non si sono mai visti prima. Però a Fedez il nome del padre non è nuovo e lo ricollega a una confidenza fatta tempo fa da un amico secondo il quale «stava compiendo indagini sulle sue società all’estero» lasciando intendere che possa trattarsi di un vero pedinamento. Nessuno dei due ha finora sporto querela. Tuttavia, in Questura vogliono vederci chiaro e hanno avviato indagini sulle molte coincidenze di questa storia.
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