Una serata apparentemente festosa rovinata da un gesto insensato: “Nella vita di un combattente ci sono tantissime battaglie. Lui forse ne ha vinte parecchie nella gabbia sarebbe meglio se iniziasse a vincerne qualcuna anche nella vita". È ormai virale la vicenda che ha avuto per protagonista suo malgrado Francesco Facchinetti, che l’altra sera è stato aggredito a sorpresa in un hotel di Roma dal campione di MMA Conor McGregor. E l’ex pugile italiano Giacobbe Fragomeni, già campione del mondo WBC nel 2008 per la categoria dei pesi massimi leggeri – che abbiamo raggiunto telefonicamente – non sa spiegarsi come possa accadere a un professionista di perdere così il controllo. Facchinetti e Benji (del duo musicale Benji & Fede) con le rispettive mogli erano a cena, in occasione della Festa del Cinema, quando McGregor li ha invitati nel suo hotel. "Ha mandato un messaggio a una persona a me cara dicendo: ‘Vieni in hotel da me insieme ai tuoi amici a fare festa’. Quindi finiamo la cena e andiamo per incontralo” ha raccontato il cantante. Per due ore tutto scorre serenamente, ma quando Benji dice di voler andare a dormire e Facchinetti cerca di convincerlo a rimanere, dal nulla il campione di MMA gli sferra un pugno da distanza ravvicinata. Ora Facchinetti ha già detto che denuncerà il campione dei pesi leggeri e dei pesi piuma (il primo a unire i due titoli) chi era presente testimonierà a suo favore, ribadendo l’insensatezza di quel gesto.
Ma è chiaro che ci si chiede come sia stato possibile che un atleta di quel livello possa perdere il controllo senza nessun apparente motivo. Lo abbiamo chiesto a Giacobbe Fragomeni, uno che di cazzotti ne ha dati e ricevuti, nella vita e sul ring, e anche lui non riesce a capacitarsene: “Francesco Facchinetti è un carissimo amico, appassionato di sport da combattimento che con la sua attività contribuisce a portarli sempre più all’attenzione del grande pubblico. Per cui mi è spiaciuto tanto quello che è successo. Anzi, se fossi stato presente non ci avrei pensato un minuto a difenderlo” ha premesso. Ma subito dopo, vista la sua esperienza e con la consapevolezza della pericolosità di un colpo assestato da un atleta di quel livello a una persona inerme, ha condannato il gesto: “McGregor è l’esempio sbagliato da prendere come riferimento. È la classica mela marcia che rovina tutto un movimento. Io non mi sono mai sognato di fare una cosa del genere. Questi sono gesti che non hanno senso di esistere". Anche perché, ci ha tenuto a precisare: "Nella mia palestra ci sono ragazzi che non si sognerebbero mai di uscire e picchiare qualcuno. Gli sport da combattimento non insegnano questo. Purtroppo gli esempi sbagliati fanno più notizia di quelli positivi". E si è augurato che McGregor paghi per quello che ha fatto: "Ora è giusto che Facchinetti lo persegua legalmente, perché persone come lui infangano soltanto il nostro settore".