Ci racconti come sei approdata in TV a raccontare le gare del mondo motorsport?
Quasi per caso: da piccola mi piacevano le macchinine e giocavo sempre con le piste di mio cugino, che forse può essere un "imprinting". Ma ho studiato e sono partita da lontano: liceo classico a Monza, ma in lingua inglese, con Greco e Latino. Poi allo IULM di Milano ho seguito il corso triennale in comunicazione, media e pubblicità. Nel 2018 mi sono laureata e ho iniziato un Master alla Business School del Sole 24 Ore: radio, tv e web content. Era stimolante e c'erano insegnanti validi, tra cui Gianluca Nicoletti che ci ha portati in studio, oppure Giuseppe Cruciani.
Ah, ecco: sei stata a lezione da Cruciani, al cui confronto anche Howard Stern era pudico alla radio. Ora capisco perché 3 anni dopo sei diventata la co-conduttrice del "Franco Trentalance Show".
Ma no: dopo il master ho fatto uno stage, sei mesi in Endemol. Lì facevo la redattrice per "Best Bakery 2" e ho lavorato con gli autori: ero la stagista e facevo il galoppino. Ho girato un po' per l'Italia e sono andata fino a Palermo. Dopo ho cominciato in Sportitalia: prima due trasmissioni di competizioni motoristiche e, a settembre 2020, ho iniziato col calciomercato in diretta. Tutte le sere, dalle 21 alle 23, ero in studio con Valentina Ballarini. Per preparare le scalette chiamavo nel pomeriggio i direttori sportivi e gli addetti ai lavori: chi è in trattativa, chi è arrivato, chi viene ceduto. Tanti di quei nomi! Mentre da febbraio ho iniziato a lavorare per alcune trasmissioni su GO-TV canale 163, che è una nuova emittente in onda in tutta Italia.
E come ti trovi con Franco Trentalance? Lui è un ex pornodivo, volto noto della TV ed “ex talpa” del famoso reality, nonché personal coach e autore di romanzi Thriller. Ma è anche un grande appassionato di moto e il vostro programma è in onda tutte le sere, in loop settimanale sul digitale terrestre. Come è lavorare a stretto contatto con un personaggio di... grosso calibro?
Il nostro programma è partito a febbraio ed è un talk show di 8 puntate, che sono pubblicate anche sul canale Youtube di GO-TV. Si parte dall'esperienza di una donna e di un uomo, che intergiscono tramite i social network: indaghiamo il mondo della seduzione, ai tempi del distanziamento sociale. Con Franco mi sono trovata bene: mi ha messa subito a mio agio. C'è un bel feeling e lui è una persona positiva, che riesce sempre a farti sentire adeguata. Ha un fascino particolare: è fermo e calmo. Ed è il contrario di me: iperattiva e veloce. Fin da subito c'è stata una bella intesa e c'è una certa chimica nello studio, credo che lo si veda anche a casa, passa attraverso lo schermo della TV. Sono una che di solito quando lavora va d'accordo con tutti. Ma con gli uomini faccio meno fatica: mi viene più facile lavorare con loro. Anche con le donne lavoro bene ma, per la mia esperienza, anche per le trasmissioni e i temi di cui mi occupo, mi trovo bene a lavorare con gli uomini. E Franco Trentalance è un'icona del genere maschile.
Com'è questa nuova avventura: è stato difficile passare dal mondo dei motori ai temi dell'eros?
La differenza sostanziale è che, per le trasmissioni precedenti, dovevo studiare parecchio: sia il mondo del Calcio che quello delle gare di go-kart e le competizioni motorsport, non erano la mia materia. Non sapevo un granché: nomi dei piloti, specifiche tecniche, regolamenti. Ho studiato tanto e mi sono informata, che è il minimo per lavorare in un programma sportivo in TV. Mentre per il "Franco Trentalance Show" è più semplice: il tema non è lontano dalle mie esperienze. All'inzio ero forse più frenata, ma ora sono più tranquilla. Anche perché con Franco decidiamo la scaletta insieme e condividiamo i contributi di ogni puntata del programma.
Quindi anche tu ne sai parecchio di trucchi di seduzione, pratiche sessuali e acrobazie di coppia?
No, dai, non ho certo l'esperienza, molto professionale, del mio partner in studio! Ma in questo ambito, ho sperimentato abbastanza: non ho mai avuto relazioni decennali, ma ho provato molte situazioni. Purtroppo, o per fortuna, ho sempre avuto un ampio ventaglio di relazioni sentimentali. E mi piace parlare delle questioni di coppia. In una puntata il quesito era: "la donna deve far aspettare l'uomo?" Nella mia esperienza ho fatto aspettare e ho anche aspettato, per cui un'idea del dilemma ce l'ho.
Domanda secca: il tuo stato civile? Sei fidanzata, sposata, impegnata?
No, attualmente no. Sono single, praticante. Libera. Al momento sono impegnata solo col lavoro. Come si dice, in questi casi: "non ho ancora incontrato la persona giusta".
Ti occupi di gare e campionati su 2 e su 4 ruote, ti piacciono i motori, i cavalli e la velocità? E ci vai in moto?
Mi piacciono i motori, fin da quando ero piccolissima. E mi piacciono le corse: il mondo, l'atmosfera che si respira, la vita nei paddock. Il profumo della velocità. In moto mi piace fare il passeggero, ma le motociclette mi fanno sempre un po' paura. Mi piacciono, ma mi spaventano. E la prima volta che ho guidato uno scooter, sono caduta. Ero in vacanza e dovevo andare in spiaggia con un mio amico che aveva lo scooter. Ma lui era minorenne e non poteva portarmi dietro, per cui ho guidato io, che già avevo la patente della macchina. A una rotonda ho frenato per dare la precedenza e siamo caduti per terra. Lui mi ha odiato. E io avevo le gambe piene di sbucciature e croste. Al mare, in vacanza e d'estate: una bellezza.
Sei una ragazza agitata, si capiva già all'inizio della conversazione. Oltre ai motori ci sono sport estremi o attività adrenaliniche, che ti entusiasmano?
Adoro il mare! Appena posso vado sempre in Liguria. Le vacanze mi piace passarle al mare, tra bagni e tuffi. Cinque anni fa mi sono lanciata da una scogliera di 12 metri: era un spot per fare i tuffi, a Forte dei Marmi, in stile cliff jumping. Mi sono tuffata di piedi e convinta, ma nell'atterraggio ero sbilanciata e sono caduta di sedere: un impatto fortissimo e un dolore pazzesco. Mi si è modificato l'osso sacro e in ospedale mi hanno fatto pure una tac. Puoi immaginare la situazione: ironia e imbarazzo. In poche parole: mi sono lanciata e mi sono rotta il culo.
Urca, che aneddoto: doloroso e anche metaforico. Ti sei rotta il culo: posso scriverlo?
Sì, sì: puoi scriverlo. Anche perché è vero. So che può sembrare assurdo e suona ridicolo. Ma è proprio ciò che mi è successo.