Capita a tutti, prima o poi. E dev’essere successo anche a Giorgia Meloni. Di cosa parliamo? Di alzarsi dal letto con il piede sinistro, “quello giusto” cantava Morgan nella canzone Altrove. Che sia giusto o sbagliato, non si spiega altrimenti la foto che è diventata virale sui social che vede la leader di Fratelli d’Italia – un selfie, per di più – con alle spalle una stampa di Mao Zedong, il rivoluzionario presidente del Partito Comunista Cinese dal 1943 fino alla sua morte avvenuta nel 1976. Giorgia Meloni di sinistra? No, no, ancor di più: Giorgia Meloni comunista! Dev’essere stato uno choc per i tanti che la seguono e apprezzano dai tempi del Fronte della Gioventù, poi di Azione studentesca, in seguito di Azione Giovani e sempre sotto l’ala protettrice di Alleanza Nazionale, di cui diventa ben presto una delle dirigenti più vicine all’allora segretario Gianfranco Fini. E ancora, ministro della gioventù del governo Berlusconi IV, fino alla presidenza di Fratelli d’Italia che porta a volare nei sondaggi. Mai un indugio, una esitazione, un tentennamento, una “fuitina”, seppur occasionale, con l’avverso schieramento, quello della vituperata sinistra. Dura e pura, fino a questa foto che ha mandato in confusione i suoi fan. Se ci aggiungiamo che ultimamente, a sorpresa, ha persino scritto un post contro “la furia nazifascista” è chiaro che il suo popolo non poteva che rimanere spiazzato.
Ma niente paura. L’abbaglio, soprattutto durante le campagne elettorali, è sempre dietro l’angolo. Il post, infatti, è del giorno prima delle elezioni amministrative che avrebbero eletto il prossimo sindaco di Roma e, viste le difficoltà di Michetti (il candidato del centrodestra) – ed essere rimasta coinvolta con il suo partito nella clamorosa inchiesta Lobby Nera di Fanpage – una dichiarazione un po’ furbetta gliela si può concedere. Quanto alla foto con il presidente del Partito Comunista Cinese, la sua espressione è tutta un programma: strabuzza gli occhi neanche avesse alle spalle Hannibal Lecter in carne ed ossa. Se poi vi rimangono ancora dei dubbi, basta scorrere gli altri suoi post e vi accorgerete che la leader di Fratelli d’Italia è quella di sempre. Passano poche ore e scrive: “Nella manifestazione contro tutti i fascismi e gli estremismi sventola la bandiera dell'Unione Sovietica, ovvero uno dei regimi più sanguinari della storia dell'umanità. Alè”. Evidentemente, passata la notte, si è svegliata con il piede “giusto”, il solito, quello che l’ha caratterizzata: il destro. Capita a tutti, prima o poi, ma ad alcuni passa subito. E non c’è da preoccuparsi perché in fondo, come scrisse Ennio Flaiano in “Satira è vita” riportando un dialogo con l’amico Mino Maccari (pittore, scrittore e giornalista con un passato fascista) la distinzione da fare non è tra fascisti e comunisti, ma un’altra: “Appena un mese fa parlavo con Mino Maccari. Che si fa? Niente, si aspetta Godot? No, si aspetta la rivoluzione. Chi dovrebbe farla, i fascisti? I fascisti – gli ho ricordato – sono una trascurabile maggioranza. Maccari ha precisato: il fascismo si divide in due parti: il fascismo propriamente detto e l’antifascismo”.