Gabriele Parpiglia torna pesantemente sulla questione Ferragni e Pandoro-gate, dopo aver commentato le rivelazioni di Fabrizio Corona sui Ferragnez e aver chiesto, per altro, che le persone a loro vicine, da Donatella Versace al sindaco di Milano Beppe Sala, facessero un passo indietro (e anche sull’Ambrogino d’oro ha avuto molto da ridire). Mentre la questione, in quel caso, riguardava la coppia, giudicata come “una gigantesca bolla esaltata da una certa stampa, dalla moda e dalla politica” e “una grandissima fake news mondiale”, soprattutto dando per buono il racconto a Falsissimo, in cui si parla non solo di una serie di tradimenti, ma anche di una presunta connivenza dei due a favore di telecamera; insomma, mentre in quel caso di parlava dei due, stavolta si torna su di lei e su una notizia che, non appena uscita, ha spinto lo stesso Fedez a tirarsi fuori, sostanzialmente scaricando i media e la gogna all’ex moglie. “Non è finita (per ora) a tarallucci e vino. Bisogna far silenzio quando una procura indaga”. Con chiaro rimando al rinvio a giudizio per truffa.
E aggiunge: “P.s. La mossa con il Codacons è stata un fallimento, un errore, forse decisivo”. Il riferimento è all’accordo tra Ferragni e l’ente per la donazione di 200 mila euro a un’associazione per le donne vittima di violenza, scelta che avrebbe dovuto permettere all’influencer di chiudere la questione in sede amministrativa. Stesso destino in sede penale per l’ex braccio destro: “Anche per Fabio Maria Damato, da Alessandra Bono stessa richiesta”. Ma Parpiglia aggiunge: “Ci sono molte cose che non posso raccontare avvenute durante questo periodo. Però una cosa: sia Damato più volte che la Ferragni mi hanno fatto scrivere dai loro legali. Ecco, oggi vi dico che il problema non sono i giornalisti che fanno il loro lavoro. Ma dovete capire che la macchia addosso ve la siete appiccicata voi. In bocca al lupo”. E servirà.