La morte di Ennio Morricone ha inevitabilmente portato nuovamente alla ribalta alcune delle colonne sonore più iconiche della storia del cinema. Tra queste, un posto speciale lo meritano quelle dei film western diretti da Sergio Leone. Una serie di pellicole tanto definite nello stile e così apprezzate dal pubblico, nel corso dei decenni, da aver dato vita a un vero e proprio genere, quello dei cosiddetti "spaghetti western" - una definizione che lo stesso Morricone odiava, perché usata dalla critica originariamente in tono dispregiativo. Ok ma a cosa facciamo riferimento, quando parliamo di western? Il western è il genere cinematografico più popolare, più democratico e più controverso che abbia mai visto la luce tra le braccia della settima arte. Nato nelle piccole - e spesso improvvisate - sale chiamate nickelodeon dove brevi filmati di mandriani, apache e sceriffi intrattenevano gli spettatori ammutoliti di fronte alla meraviglia del cinematografo agli albori del 1900, il western ha forse il merito principale di aver favorito la diffusione del cinema, di aver creato un pubblico e un rito da svolgersi in un sacrario buio e intimo e di essersi infine riprodotto nelle forme sempre più accessibili e fruibili agli spettatori: dagli imponenti kolossal fino agli splendidi B-movie (e dei western-musical, ne vogliamo parlare?) che poi hanno influenzato gente come Tarantino, per non parlare poi di tutte quelle serie televisive che devono più o meno il loro successo a indiani e cow-boys. Quali sono i 10 capolavori a cui davvero non è possibile rinunciare? Abbiamo provato a metterli in fila. Ecco cosa ne è venuto fuori.
1. Corvo Rosso Non Avrai Il Mio Scalpo
Jeremiah Johnson (Robert Redford) fa strage di indiani dopo che gli hanno ucciso la moglie. Anzi, no: Jeremiah viola i sacri territori degli indiani Corvi, che gli uccidono la moglie e lui inizia un percorso di vendetta, rifondando la propria esistenza nel selvaggio - e reso quasi a livello documentaristico - paesaggio delle Montagne Rocciose. Pollack, indeciso sul finale, girò tre diverse scene d'epilogo, scegliendo poi... ok: no spoiler.
2. Mezzogiorno Di Fuoco
Il capolavoro imprescindibile del genere western, in tempo reale: 85 minuti sullo schermo insieme al pubblico. Lo sceriffo Will Cane (Gary Cooper) sta per lasciare il paese per sposarsi ma un pericoloso bandito che lui aveva fatto imprigionare è stato graziato e lo vuole morto. Un vero sceriffo non fugge mai e Cane attende il fuorilegge per regolare i conti, ma è lasciato solo da tutti. Il regista Zinnemann si sofferma sulla solitudine dell'eroe sottolineando, forse, anche certo valore oppositivo al maccartismo dell'epoca in America (lo script era di Carl Foreman, intellettuale di sinistra), ma la pellicola ottenne comunque un enorme successo di pubblico.
3. Piccolo Grande Uomo
Il western privo della sua aurea mitologica: un vecchio di 121 anni (intepretrato da Dustin Hoffman) racconta il suo West, passando da Toro Seduto, al Generale Custer e Little Big Horn, alla strage di Washita. In mezzo il coinvolgente racconto di una vita, delle scoperte e delle storie dei pellerossa.
La cifra di Piccolo Grande Uomo è quella di mescolare ironia, commedia e mito, con un Hoffman perfettamente a suo agio.
4. L’Ultimo dei Mohicani
Un vero kolossal tratto - forse un po' liberamente - dal romanzo omonimo di J.F. Cooper e diretto da Michael Mann, il film racconta di Nathan, inglese adottato dai Mohicani col nome di Occhio di Falco, alle prese con la guerra dei sette anni franco-inglese nelle colonie americane. Pellicola imperdibile innanzitutto per la strepitosa interpretazione di Daniel Day-Lewis che ne imprigiona la forza evocativa e spettacolare, liberandola nella dimensione più epica.
5.Ombre Rosse
Ombre Rosse è il primo western che lanciò John Wayne nell'olimpo cinematografico dopo una gavetta di attore di B-movies e serial. Girato nella suggestiva Monument Valley - prediletta dal regista John Ford, il film è un classico da vedere assolutamente se non volete perdervi le basi del genere dal quale non si riesce proprio ad escludere la vendetta. Un gruppo ben assortito di personaggi attraversa il pericoloso territorio Apache su una diligenza, ma vengono attaccati da Geronimo. Sembra un festival del cliché ma ci sarà un motivo se viene citato, copiato e preso a modello anche 50 anni dopo, no?
6. Il Mucchio Selvaggio
Potevamo dimenticarci di uno dei topoi più classici del western come "i messicani"? Il Mucchio Selvaggio è ambientato sul confine messicano durante la rivoluzione di Pancho Villa dove un gruppo di banditi organizza un colpo per rifornire di armi i rivoluzionari. Truce e sanguinario come soltanto un film ambientato in Messico può permettersi di essere, reca al suo interno la più spettacolare sparatoria della storia dei western che, tra l'altro, infiammò l'opinione pubblica americana.
7.The Hateful Eight
Tarantino non ha mai fatto mistero di avere un grande debito nei confronti del western e di Sergio Leone, in questo film (secondo western per il regista, il primo Django Unchained è stato a lungo in ballottaggio per essere presente in questa lista) diviso in cinque parti, c'è tutto il west di Tarantino in scena un po' alla volta all'emporio di Minnie, dove gli attori entrano uno per uno, si presentano e mostrano il proprio carattere, la propria storia, fingono, mentono. Poi esplode l'inferno. Ennio Morricone ha vinto il suo primo e unico Oscar "sul campo", proprio con questa pellicola.
8. C’era una volta il West
Sergio Leone dirige nel 1968 questo western (Dario Argento e Bernardo Bertolucci partecipano al soggetto) dove la trama complessa, composta da più livelli narrativi, e la recitazione di Charles Bronson, Henry Fonda e Claudia Cardinale imbastiscono una miscela sentimentale che non riesce a rinunciare all'epica e forse un po' agli stereotipi del genere; lungo e non privo di cali di tensione, merita di essere visto perché resta comunque un'opera ambiziosa e godibile, tanto che una parte della critica lo reputa il più bel western di tutti i tempi.
9. La Ballata Di Buster Scruggs
Recentissimo (2018), alla faccia di chi pensa che il western sia un filone esausto. E chi poteva occuparsi della reinterpretazione del genere se non i fratelli Cohen? Tra l'altro, con un film a episodi che iniziano con una voce narrante. Geniale, anche perché recupera una certa tradizione del vero selvaggio west dove la tradizione orale era alla base delle storie raccontate dagli stessi protagonisti, vedi Buffalo Bill e i suoi spettacoli. Il film non delude, si riappropria di un genere e di un modo di narrare che diventa postmoderno e non dimentica ritmo, poesia e ironia.
10. Butch Cassidy
Sono passati più di 50 anni dall'esordio di questa pellicola ispirata alla vera storia di Butch Cassidy e Sundance Kid, i banditi a capo della banda del Mucchio Selvaggio: un capolavoro senza tempo pur non appartenendo se non in parte al filone western di cui rappresenta però il punto massimo della generazione del tramonto. Robert Redford e Paul Newman (che rivedremo ne La Stangata) sono diretti da George Roy Hill che per questa pellicola vinse l’Oscar.
I due fuorilegge si danno al crimine per il puro gusto di rapinare banche e per sentirsi imprendibili, anticonformisti e liberi in un'illusione ipocrita che la fine della loro avventura non debba mai arrivare. Invece arriva, o forse no. Magari si ferma l'attimo, magari è solo un'altra avventura anacronistica come la loro vita all'epilogo.