Il boss di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro, latitante dal 1993, è stato ripreso a bordo di un fuoristrada da una telecamera di sicurezza. Le immagini, trasmesse dal Tg2, sarebbero state registrate su una strada in provincia di Agrigento e risalirebbero al dicembre 2009: non recenti, dunque, ma comunque molto più recenti delle ultime foto, per le quali si arriva a quasi trent’anni fa.
Il video è in possesso degli investigatori della Direzione centrale anticrimine della polizia.
Nelle immagini, che durano pochi secondi e risalgono al dicembre del 2009, si vede un fuoristrada, apparentemente un Mitsubishi Pajero, che percorre una strada sterrata. A bordo ci sono due persone: l'autista e, sul sedile del passeggero, un uomo stempiato e con gli occhiali. Secondo investigatori e inquirenti, si afferma nel servizio, quell’uomo sarebbe proprio Matteo Messina Denaro.
Le immagini, sostiene sempre il Tg2, sarebbero state riprese da una telecamera di sicurezza a poche centinaia di metri dalla casa di Pietro Campo, boss della Valle dei Templi e fedelissimo del numero uno di cosa nostra che in quel periodo era protetto dalle famiglie agrigentine e, forse, stava andando proprio a un incontro con i capi mafia locali.
Nelle stesse ore della diffusione del video, l’Ansa fa sapere che la Polizia starebbe eseguendo decine di perquisizioni in Sicilia con l'obiettivo di individuare dove si nasconde il boss, che di recente è diventato nonno. Nei controlli, disposti dalla Dda di Palermo, sarebbero impegnati circa 150 agenti delle squadre mobili di Palermo, Trapani e Agrigento, supportati dagli uomini del Servizio centrale operativo e dei reparti prevenzione crimine di Sicilia e Calabria.
Le perquisizioni sarebbero scattate in particolare nei confronti di una serie di soggetti sospettati di essere fiancheggiatori di Messina Denaro e di personaggi considerati vicini o contigui alle famiglie mafiose trapanesi e agrigentine. I poliziotti stanno operando a Castelvetrano, Campobello di Mazara, Santa Ninfa, Partanna, Mazara del Vallo, Santa Margherita Belice e Roccamena (Palermo). Il pentito Mutolo aveva detto che secondo lui il boss è ancora in Sicilia, protetto da qualche notabile.
