Ieri sera, alla libreria Mondadori di piazza Duomo a Milano, c'era parecchio pepe. No, non nel piatto (anche se parliamo della presentazione di un libro di cucina), ma in questa storia che sa di marketing condito ad arte. Il protagonista? Franco Lucia. Chi? Sì, proprio lui, il padre di Federico Lucia. Vabbè, Fedez, insomma. Ma attenzione: il rapper non c'era. Perché? Boh. Forse non gliene importava nulla. O magari ha preferito evitare di rubargli la scena. Difficile a dirsi, ma il risultato è stato lo stesso: tra il pubblico, di vip nemmeno l'ombra. Se Fedez fosse stato presente, sarebbe andata diversamente? Probabile. La serata ha avuto il suo momento "clou" quando si è parlato di Sanremo. Franco, al festival, non c'è andato. Se l'è goduto dal divano insieme agli amici (tra cui chef Fusca), con una bistecca fiorentina e una buona bottiglia di vino rosso. La fiorentina l'avrà cucinata lui? Chissà. Ma una cosa è chiara: senza il figlio superstar, questo libro non esisterebbe. E vogliamo davvero fingere che non sia così? Non è che uno si sveglia una mattina, scopre una nuova passione e zac, pubblica un libro con Rizzoli. Anche perché lo stesso Franco Lucia ha detto che ha iniziato a cucinare solo dopo il matrimonio. Strano, considerando che la descrizione del libro recita: "Franco ha sempre avuto una grande passione per i fornelli". Sempre? Ma se lui stesso ha ammesso che da ragazzo non sapeva nemmeno fare un panino! La passione, dice, è nata tardi. Dopo il matrimonio, e con più convinzione durante il Covid.

Il ritratto che ne esce è quello di uno che ha scoperto la cucina tardissimo e che, per giunta, non è neanche troppo apprezzato dalla moglie Annamaria Berrinzaghi. Lei mangia solo minestrone e si lamenta pure se ci prova a metterci un po' di guanciale. Insomma, zero soddisfazioni. E la domanda sorge spontanea: alla presentazione, lei c'era? No. Niente moglie, niente figli, niente nipoti. Zero. Forse era troppo impegnata a seguire il processo che vede imputati alcuni capi ultras amici del figlio? Eppure, a Sanremo per vedere Fedez c'è andata. Da sola. Queste assenze iniziano a diventare strane, specie considerando che a trasformare Franco Lucia in un fenomeno social del food è stata proprio l'agenzia Doom Entertainment, guidata da Fedez e da mamma Annamaria. La stessa che a Sanremo ha creato un hub promozionale all'interno di un ristorante. Eppure, per la presentazione del libro, niente. Nemmeno nella città in cui vive. A salvarlo dal silenzio glaciale della serata c'era Federico Fusca, chef e amico, che ha provato a ravvivare l'atmosfera. Ha pure tentato una domanda carina: "Quando vuoi sorprendere tua moglie, cosa le cucini?" Risposta: "No, ma la Tati non si fa sorprendere". Perfetto, romantico come una bolletta della luce. L'unico episodio degno di nota raccontato da Franco riguarda uno shooting fotografico per il libro: il suo tiramisù era così buono che quelli della Rizzoli si sono dimenticati di fare le foto. Quindi ha dovuto rifarlo. Fine. Se questo è il massimo dello storytelling, capiamo perché la serata non sia decollata. Ah, il suo piatto forte? Baccalà coi cipollotti. Notevole. Insomma, una presentazione senza picchi, senza guizzi, senza entusiasmo. Ma, d'altronde, quando la cucina incontra la strategia di marketing familiare, il rischio è sempre quello: molto fumo, poco arrosto.
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