“Chiara Ferragni, cronaca di una rinascita”. Questo il titolo di Gente, metà abbondante di copertina, e già da solo basterebbe a saltare dalla sedia. Ok, lo scandalo dei pandori era stata una piccola morte commerciale, suggellata simbolicamente dal triste video in tuta grigia: per una regina degli outfit, apparire in pigiama era stato una sorta di annullamento, la negazione totale della propria essenza. E da lì in poi, tutta la narrazione della sua vita com'era stata in precedenza è stata velocemente decostruita: il divorzio, i nuovi gossip sugli amori, le insinuazioni di Fabrizio Corona, gli scandali legati al suo ormai ex marito Fedez. Ora, secondo Gente, Chiara Ferragni sarebbe rinata dalle proprie ceneri (grigie), come una Fenice (Srl), mentre a noi viene la faccia da meme di Carlo Verdone: in che senso? E perché? Come è rinata, miss insalata bionda? “Grazie al suo nuovo amore”, spiega il settimanale di gossip. Sia benedetto il patriarcato. “Non le manca la resilienza”, si scrive nell'articolo, “a guardare i suoi social lei è sempre lì, bionda, truccata, con gli occhioni sgranati e il sorriso largo in bella vista”. Grazie al piffero, aggiungeremmo: è il suo lavoro. O, almeno, ne è l'epifenomeno, ciò che viene a galla in maniera più evidente. Poi si parte con una bella spennellata di bodyshaming e tristissima gogna di classe contro Fedez, che viene messo a paragone con l'erede Tronchetti Provera. Si è “pure trovata un nuovo amore, ma mica un malato di presenzialismo, piccolino, gambe corte, tatuato, non proprio avvenente e di famiglia modesta di Rozzano come Fedez”. Segnaliamo alla pagina Aesthetica Sovietica, nel caso, che essere di famiglia modesta sia in qualche modo una porcheria, come suggerisce Gente, così come sia da sfigati l'essere tatuati o avere le gambe corte. Tutto a posto? Ma la Ferragni non era la paladina dell' empowerment femminile, dei diritti e della non discriminazione?
La Ferragni, apprendiamo da Gente con l'entusiasmo di una bimba intortata da mille varie stronzatine sul Principe Azzurro, sarebbe rinata perché “sì è messa nientemeno che con l'erede di una delle famiglie più importanti e low-profile della Milano-bene”, e qui arriva la perla, il consiglio che tutte le mamme smaliziate danno alle proprie figlie: non esistono uomini brutti, ma soltanto uomini poveri. Fidanzarsi con un ricco è il vero empowerment, un po' il contrario di impoverimento. “Giovanni magari non è bellissimo, ma rispetto a Fedez è di un altro pianeta, un'altra galassia, un altro universo. Diciamolo: Chiara ha davvero fatto bingo”. L'altro universo è l'alta borghesia capitalistica, altro che la suocera di Rozzano, e poco importa se a seguire questo filo logico si dà ragione a Fabrizio Corona che paragona Tronchetti Provera a Gollum. Che poi, a guardare le foto di Chiara Ferragni con Fedez prima, e con Tronchetti Provera dopo, si vede soltanto che il primo è quasi alto come lei, e che il secondo è di poco più alto. Quindi, anche la critica sull'altezza di Fedez decade. Ma la rinascita, secondo Gente, sarebbe anche commerciale.
Le prove? L'invito ai Premios Goya in Spagna, dove firma il libro degli ospiti di Granada “già firmato da Barack Obama dalle Spice Girl”, forse anche da Claudio Villa, chissà, e l'invito di Forbes a Dubai. Argomenti non di certo decisivi. Non quanto il nuovo fidanzato. La vera rinascita di Chiara Ferragni è più che altro un tentativo di spingere la propria immagine sui mercati esteri, dove lo scandalo dei pandori e la sua relazione con Fedez sono sicuramente meno sentite che in Italia. I nuovi sponsor della Ferragni infatti sono perlopiù spagnoli, e l'ultima apparizione sulla copertina di Elle Romania fa il paio con questa strategia, dopo aver tentato l'espansione anche in Grecia con l'apertura di un nuovo negozio ad Atene. Con buone probabilità, anche l'articolo beatificante e pieno di incenso apparso su Gente fa parte di questa operazione di marketing. Perché altrimenti non si spiega. Il pezzo, tra l'altro, è a firma di Maria Elena Barnabi, esperta di casa Ferragnez e spesso critica con Fedez. Ultimo Sanremo compreso, dove in sala stampa aveva sollevato la questione sul rapporto tra Fedez e gli ultras, e se fosse giusto che il “piccolino” di Rozzano cantasse per la Tv di Stato, pagata dai contribuenti, perché, come aveva scritto lei stessa a Dagospia, “se nessuno chiede niente” poi la versione della vita di Fedez è quella che “viene romanzata da lui, dai suoi addetti stampa”. Vero, ma dovrebbe essere vero anche al contrario, perché l'articolo apparso su Gente è altrettanto romanzato. E con gli argomenti presentati, forse, rischia di essere l'ennesimo errore di comunicazione.
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