Dietro alle proteste contro il Green Pass si nasconde un obiettivo ben più ambizioso. Non da parte di tutto il movimento che ha protestato in queste settimane, ma di certo da parte di un gruppo molto ristretto, però ben organizzato e che può contare su ingenti fondi, la conoscenza di come si indirizzano le piazze e un programma stabilito precedentemente attraverso riunioni e incontri. È quello che ha svelato la nuova puntata dell’inchiesta di Fanpage, Lobby Nera, andata in onda ieri sera a Piazza Pulita su La7. Al centro del lungo servizio, realizzato grazie a giornalisti sotto copertura, è stato reso evidente – con immagini e dichiarazioni - come l'estrema destra di Forza Nuova avrebbe cercato di infiltrarsi nelle piazze per assumere il controllo dei movimenti di dissenso al governo nati nei mesi di pandemia, dalle prime rivolte contro le chiusure dell'autunno 2020 fino all'assalto alla sede nazionale della Cgil dello scorso 9 ottobre. Il percorso lineare, benché inquietante, di come il gruppo neofascista abbia strumentalizzato il malcontento popolare per legittimarsi a livello politico e tornare centrale nello scenario pubblico con un unico obiettivo: ribaltare lo Stato democratico in un governo estremista chiamato di Liberazione Nazionale.
È questo il nome scelto, dopo che già nelle piazze in rivolta alcuni manifestanti avevano lamentato la presenza di Forza Nuova e quindi il rischio di essere etichettati. E così, da quello che emerge dall’inchiesta, Giuliano Castellino è riuscito attraverso il nuovo soggetto a convogliare e convincere centinaia di persone a seguirlo nel corteo che si è spinto fino alle porte della sede nazionale della Cgil. Un piano pianificato già da tempo, tanto che già nell'autunno del 2020 il leader romano di Forza Nuova e il segretario del partito di estrema destra, Roberto Fiore, avevano messo in piedi un progetto eversivo per sostituire il governo e scardinare i principi democratici della nostra Costituzione.
“Dobbiamo chiedere lo scioglimento di queste Camere e questo Senato – si sente dire da Castellino – istituire delle giurie popolari, togliere il potere ai pm, sciogliere il Csm e tutte le organizzazioni politiche che hanno condizionato da decenni la vita di questo Paese. Io non voglio abbassare il livello, lo voglio alzare! Abbiamo una nazione da liberare, noi oggi dobbiamo guidare il popolo verso la liberazione". Parole inequivocabili, alle quali poi seguiranno i fatti tristemente noti a tutti. E in questo delirio antidemocratico, gli appartenenti a FN avevano già pensato addirittura con chi sostituire il Governo in carica con uno di estrema destra che fosse espressamente diretto da loro. Un esecutivo composto da Roberto Fiore, che ha nel curriculum una condanna per associazione sovversiva e banda armata, reati poi prescritti, individuato come ministero degli Esteri (probabilmente per la sua esperienza dopo la latitanza inglese con l’appoggio dei servizi segreti, le casseforti straniere e gli affari a Cipro svelati da un’altra inchiesta, stavolta de L’Espresso). E ancora, Giuliano Castellino, condannato a cinque anni e mezzo per aggressione a due giornalisti e un Daspo urbano, che sarebbe dovuto diventare ministro dell'Attuazione del programma, l’avvocato Carlo Taormina, ministro della Giustizia e l’ex Avanguardia nazionale Vincenzo Nardulli, ministro dello Sport.