Mentre in Italia proseguono le proteste contro il Green Pass, ma contestualmente la pandemia appare sotto controllo, in Gran Bretagna i morti, i positivi e i ricoverati a causa del Covid sono tornati a salire vertiginosamente. E così, tutta Europa (e oltre) guarda a Londra con particolare preoccupazione, non solo per la sua situazione interna, ma anche perché è stata scoperta una nuova mutazione della variante Delta, denominata AY.4.2 e indicata dagli specialisti britannici come potenzialmente più trasmissibile (per ora ha colpito il 10% della popolazione) rispetto alla già contagiosissima Delta, che potrebbe diffondersi altrove. Per capire meglio come mai il governo di Boris Johnson, nonostante tutto, non abbia ancora deciso di tornare ad applicare alcune restrizioni (per esempio le mascherine nei luoghi chiusi o il distanziamento), abbiamo chiesto un parere ad Ariberto Fassati, professore di Cellular and Molecular Virology della University College London (UCL), il quale ci ha spiegato il rischio che corre il Regno Unito.
“La mia opinione è che ci siano due aspetti che convergono. Il primo – ha spiegato Fassati -, riguarda una scelta politica legata alla maggioranza parlamentare conservativa che non tollera più alcuna misura restrittiva. Il secondo aspetto è più legato al tentativo disperato di raggiungere l’immunità di gregge. In pratica, chi non si è vaccinato si infetterà con il SARS-CoV-2, è solo questione di tempo. Sommando i vaccinati agli infettati, pensano di raggiungere l’immunità di gregge, che richiede una altissima percentuale di popolazione con immunità al SARS-CoV-2, inclusi i giovani”.
Una politica che, però, al professore della University College London appare come un grande azzardo: “Tuttavia, giocano con il fuoco per due motivi. Primo, i dati da Israele indicano che l’effetto protettivo dei vaccini si reduce dopo 6 mesi. Quindi, è necessario introdurre misure di contenimento che rallentano la diffusione del virus mentre la campagna vaccinale per il secondo richiamo si sta svolgendo. Siccome ora in UK la campagna vaccinale è parecchio rallentata e non c’è alcuna misura di contenimento, prevedo un aumento di ospedalizzazioni e morti notevole nelle settimane e mesi a venire. Secondo, la alta circolazione del virus in una popolazione che ha circa il 70% di persone doppiamente vaccinate, nel momento in cui I vaccini cominciano a perdere parte della loro efficacia, facilita l’insorgenza di varianti. Infatti, c’è una variante in UK che sembra essere ancora più infettiva della Delta e che per ora ha infettato il 10% dei casi recenti ma sembra stia crescendo. Insomma – ha concluso - è una strategia che, a mio parere, non solo mette in pericolo il Regno Unito, ma il mondo intero”.