La decisione del Regno Unito di prolungare le restrizioni oltre il 21 giugno, data simbolo di quelle che sarebbero dovute essere le riaperture definitive del paese, non è affatto piaciuta a Jeremy Clarkson.
Il presentatore inglese non ha apprezzato la decisione del suo paese nonostante siano chiare le motivazioni che hanno portato il primo ministro Boris Johnson, spaventato dalla variante Delta del Covid-19 e dalle possibili conseguenze per i cittadini britannici, a prolungare di ulteriori quattro settimane le restrizioni legate ad assembramenti, viaggi all'estero, discoteche e spostamenti.
"Quando si usa il senno di poi è facile avere ragione - scrive Clarkson nell'ormai famosa rubrica settimanale del The Sun - quindi sarebbe facile dire che Boris Johnson, lo scorso anno, avrebbe dovuto bloccare il paese prima per evitare i disastri della pandemia o, quest'anno, fermare i voli dall'India due settimane prima o tanto altro ancora".
Ma questa volta il senno di poi non c'entra, spiega il presentatore con la solita ironia dissacrante: "Non sto usando il senno di poi quando oggi dico che la decisione del primo ministro di tenerci rinchiusi per altre quattro settimane, quest'estate, è una vera e propria follia".
Secondo Clarkson infatti servirebbe un'evidenza concreta per accettare questo prolungamento delle restrizioni, qualcosa che faccia capire agli inglesi che aspettare per altre quattro settimane abbia una logica coerente con quanto fatto fino a questo momento: "L'unico motivo per cui servirebbe fare un nuovo blocco sarebbe quello di impedire che gli ospedali vengano travolti di nuovo dai troppi pazienti ricoverati".
Situazione che, spiega il britannico, nel Regno Unito non sembra essersi verificata nel corso degli ultimi mesi, nonostante l'arrivo della tanto temuta variante Delta: "E poiché ciò non sta accadendo, e gli ospedali non sono travolti dai pazienti, Boris dovrebbe dirci di uscire e spendere i nostri soldi come se fossimo Paris Hilton".