Secondo Jean Todt, Michael Schumacher è sopravvissuto all’incidente sugli sci del 2013 “grazie all’impegno di Corinna, che voleva che sopravvivesse”. Secondo colui che oggi è presidente della Fia, la moglie del campione con il quale Todt ha fatto la storia (ormai non molto) recente della Ferrari ha avuto infatti un ruolo chiave nel suo lento recupero.
Schumacher, 52 anni, non è più stato visto in pubblico (né direttamente, né tramite immagini) da quando ha subito gravi ferite alla testa in conseguenza della caduta sulla neve mentre Michael sciava con suo figlio Mick, allora quattordicenne, oggi anche lui pilota di F1.
Schumacher, vincitore di 91 Gran Premi prima di ritirarsi dalla Formula 1 nel 2012, ha subito un grave trauma cranico mentre si trovava sulle Alpi francesi e il suo stato di salute rimane sconosciuto: “Ho trascorso molto tempo con Corinna – ha detto Todt, 75 a Sport Bild – da quando Michael ha avuto il suo grave incidente sugli sci il 29 dicembre 2013. È una donna fantastica e gestisce la famiglia. Non se lo aspettava. È successo all'improvviso e non aveva scelta. Ma lei lo fa molto bene. Mi fido di lei, e lei si fida di me. Grazie al lavoro dei suoi medici e all’impegno di Corinna, che voleva che sopravvivesse, è sopravvissuto, ma con conseguenze. E in questo momento sta combattendo le conseguenze. Speriamo che le cose migliorino lentamente”.
Gli aggiornamenti sulle condizioni di Schumacher sono stati a dir poco scarsi dall'incidente del 2013. Nel 2019 la famiglia ha rilasciato un aggiornamento in occasione del suo 50° compleanno, assicurando ai suoi milioni di fan che si stava facendo “tutto ciò che è umanamente possibile” per aiutarlo a riprendersi.
“L'anno scorso – ricostruisce il Daily Mail – era stato detto che si sarebbe sottoposto a un intervento chirurgico con le cellule staminali, che perl è stato annullato a causa della pandemia di Covid 19. A settembre il professor Erich Riederer, specialista in neurologia di Zurigo, ha dichiarato in un documentario per il canale televisivo francese Tmc che dubitava che la leggenda delle corse si sarebbe mai completamente ripresa. Ha detto: «Penso che sia in uno stato vegetativo, il che significa che è sveglio ma non risponde. Respira, il suo cuore batte, probabilmente può sedersi e fare piccoli passi se aiutato, ma non di più. Penso che sia il massimo per lui. C'è qualche possibilità di vederlo com'era prima dell'incidente? Non credo proprio». L'ex compagno di squadra della Ferrari Felipe Massa ha ammesso che Schumacher si trovava in un «in una situazione difficile», aggiungendo: «So come sta, ho informazioni. La cosa principale di tutto questo è che sappiamo che la sua situazione non è facile. È in una fase difficile, ma dobbiamo rispettare lui e la famiglia»”.
Chissà se qualcosa di più verrà detto nel documentario su Schumacher approvato dalla sua famiglia che andrà in onda su Netflix il 15 settembre. Visti i precedenti, pare poco probabile.