Massimiliano Parente fatto fuori da Dagospia. Sembra incredibile, eppure è accaduto. Le strade dello scrittore più scorretto in circolazione (e che si considera il migliore) e del portale più provocatorio del web sembrano essersi divise. E senza un vero e proprio casus belli, se non - stando a quanto ha riportato l’autore della Trilogia dell’Inumano in un tweet – la giustificazione che gli avrebbe dato proprio il direttore Roberto D’Agostino con cadenza romanesca: «Non me piacciono i libri che scrivi».
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Eppure, oltre che su Il Giornale, gli articoli pungenti di Parente – che ha sempre attaccato tutto e tutti, ma con grande originalità – erano un appuntamento fisso sul rullo compressore del sito di gossip (e non solo) più famoso d’Italia che lo scorso anno ha festeggiato il suo primo ventennale: dalla “guerra” alle femministe all’ossessione per Michela Murgia e tutto ciò che considerava “murgico”, passando per le lettere d’amore (o almeno per una notte di sesso) rivolte a Selvaggia Lucarelli o alla difesa della scrittrice Isabella Santacroce censurata da Facebook, così come le tante recensioni “ai libri di merda bellissimi” riprese da Il Giornale o le lettere scritte ad hoc sui vari fatti di attualità, trovavano in Dagospia un ulteriore megafono.
Senza dimenticare che arrivò persino a farsi immortalare come mamma l’ha fatto in un articolo di commento alla copertina di Vanity Fair con Vanessa Incontrada e dedicata al body positive.
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«Sono sorpreso e divertito di essere stato fatto fuori da Dagospia con questa motivazione: “non me piacciono i libri che scrivi”. Così, all’improvviso. Piuttosto, chissà a chi ho pestato i piedi. Però sono l’unico che da vent’anni riesce a farlo senza uscire mai di casa» ha scritto in un tweet Massimiliano Parente. A nulla, pare, sembra che sia valsa persino una chiamata a Roberto D’Agostino di Giampiero Mughini, amico comune, per cercare di ricucire lo strappo.