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L’incredibile scazzo:
Massimiliano Parente “fatto fuori”
da Dagospia (per volere di Dago)

  • di Gianmarco Aimi Gianmarco Aimi

9 giugno 2021

L’incredibile scazzo: Massimiliano Parente “fatto fuori” da Dagospia (per volere di Dago)
«Non me piacciono i libri che scrivi». Così, in romanesco e senza nessuna altra motivazione Roberto D’Agostino avrebbe comunicato allo scrittore Massimiliano Parente che, d’ora in poi, non avrebbe più trovato spazio su Dagospia. È la fine di un sodalizio (ma speriamo di no) che ci ha fatto riflettere e divertire: dalla “guerra” alle femministe all’ossessione per Michela Murgia, passando per le lettere d’amore (o almeno per una notte di sesso) rivolte a Selvaggia Lucarelli o alla difesa della scrittrice Isabella Santacroce censurata da Facebook, così come le recensioni “ai libri di merda bellissimi” che su Dagospia trovavano un ulteriore megafono, senza dimenticare che arrivò persino a farsi immortalare come mamma l’ha fatto in un articolo di commento alla copertina di Vanity Fair con Vanessa Incontrada

di Gianmarco Aimi Gianmarco Aimi

Massimiliano Parente fatto fuori da Dagospia. Sembra incredibile, eppure è accaduto. Le strade dello scrittore più scorretto in circolazione (e che si considera il migliore) e del portale più provocatorio del web sembrano essersi divise. E senza un vero e proprio casus belli, se non - stando a quanto ha riportato l’autore della Trilogia dell’Inumano in un tweet – la giustificazione che gli avrebbe dato proprio il direttore Roberto D’Agostino con cadenza romanesca: «Non me piacciono i libri che scrivi».

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Roberto D'Agostino

Eppure, oltre che su Il Giornale, gli articoli pungenti di Parente – che ha sempre attaccato tutto e tutti, ma con grande originalità – erano un appuntamento fisso sul rullo compressore del sito di gossip (e non solo) più famoso d’Italia che lo scorso anno ha festeggiato il suo primo ventennale: dalla “guerra” alle femministe all’ossessione per Michela Murgia e tutto ciò che considerava “murgico”, passando per le lettere d’amore (o almeno per una notte di sesso) rivolte a Selvaggia Lucarelli o alla difesa della scrittrice Isabella Santacroce censurata da Facebook, così come le tante recensioni “ai libri di merda bellissimi” riprese da Il Giornale o le lettere scritte ad hoc sui vari fatti di attualità, trovavano in Dagospia un ulteriore megafono.

Senza dimenticare che arrivò persino a farsi immortalare come mamma l’ha fatto in un articolo di commento alla copertina di Vanity Fair con Vanessa Incontrada e dedicata al body positive.

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Massimiliano Parente nudo su Dagospia

«Sono sorpreso e divertito di essere stato fatto fuori da Dagospia con questa motivazione: “non me piacciono i libri che scrivi”. Così, all’improvviso. Piuttosto, chissà a chi ho pestato i piedi. Però sono l’unico che da vent’anni riesce a farlo senza uscire mai di casa» ha scritto in un tweet Massimiliano Parente. A nulla, pare, sembra che sia valsa persino una chiamata a Roberto D’Agostino di Giampiero Mughini, amico comune, per cercare di ricucire lo strappo.

Sono sorpreso e divertito di essere stato fatto fuori da Dagospia con questa motivazione: “non me piacciono i libri che scrivi”. Così, all’improvviso. Piuttosto, chissà a chi ho pestato i piedi. Però sono l’unico che da vent’anni riesce a farlo senza uscire mai di casa.

— massimiliano parente (@parentetweet) June 7, 2021

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