Più che una leggenda, in alcune città è quasi una certezza: il rincaro del tassista rispetto a quanto dichiarato dal tassametro (sempre che sia stato acceso). Stavolta, però, è andata male a quello che si è trovato a trasportare Selvaggia Lucarelli per le strade di Roma. Quando è stato il momento del pagamento con il Pos, infatti, invece dei 36 euro e 60 centesimi, la giornalista si è accorta che sullo schermo comparivano 38 euro. Alla richiesta di spiegazioni, l'uomo ha provato ad addurre delle giustificazioni (il bagaglio? le tasse per la transazione?), solo che nessuna era valida.
Il video, con le maniere piuttosto brusche del tassista, è stato ripreso dal cellulare di Selvaggia Lucarelli che l'ha pubblicato sulla sua pagina Facebook.
Di seguito il post di Selvaggia Lucarelli:
Giovedì sera, a Roma.
Finisco di cenare con un mio amico a Ponte Milvio e prima del coprifuoco chiamo un taxi al 3570. Arriva un signore di mezza età a cui do un indirizzo preciso sulla Colombo, hotel Caravel. Ha un navigatore che emette un suono ogni volta che supera la velocità consentita, è un continuo Bip bip bip. Corre, parla da solo, insulta altri automobilisti, passa sulle strisce senza dare precedenza a due persone con la bicicletta davanti a Castel Sant’Angelo. Mando messaggi preoccupati agli amici, chiamo il mio fidanzato. Finalmente sulla Colombo entra in una piazzola con una pompa di benzina. Sono perplessa. Gli dico: perché si ferma qui? Lui: ah non è qui? Me so’ sbajato allora!
Gli ripeto il civico spiegando che come gli avevo già detto è un hotel.
Per la cronaca l’hotel era proprio dall’altra parte della Colombo. Perdiamo un altro po’ di tempo e arriviamo. Tiro un sospiro di sollievo.
Gli do la carta, sono 36 euro.
Mentre tira fuori il pos sono 36,60. Mi dà il pos per digitare il pin e leggo 38 euro.
Gli chiedo perché 38 se sono 36.
Lui risponde: la valigia!
Io so bene che a Roma una valigia è gratis, dalla seconda valigia in poi si paga 1 euro a valigia. (altra cosa assurda ma vabbè)
Lui allora capisce che conosco le regole e tira fuori il tema commissioni.
“Te devo pagá io la transazione col pos!”.
Cioè, una roba imbarazzante, pietosa, intollerabile.
Sono anni che denunciò questa situazione e aggiungo che i messaggi che mi sono arrivati in questi giorni sui taxi hanno del preoccupante.
Donne su donne che mi raccontano aneddoti inquietanti, tassisti che alzano la voce, insultano, minacciano. Che se non hai contanti ti OBBLIGANO a prelevare. Li pubblicherò tutti.
Ora la domanda è: quando accadrà che la parte buona della categoria si farà sentire?
Perché esiste, certo, ma dovrebbe essere la prima a protestare contro le mele marce.
Che non sono poche, ma un discreto cesto.
Io dal canto mio posso dire che l’unica arma che abbiamo è NON PRENDERE MAI TAXi CHE NON ABBIANO IL POS. Ripeto, mai.