Giorgia Meloni e il FdI sembrano essere inarrestabili e la profezia di Crosetto di arrivare al 30% dei consensi entro le prossime elezioni politiche non sembra più tanto campata in aria. Superati i Cinquestelle da circa 7 settimane adesso Fratelli di Italia con il suo 17,9% si appresta a divorare anche i consensi del Partito Democratico ormai distante solo di un punto. A quanto pare la decisione di rimanere fermamente all’opposizione del Governo Draghi è stata una mossa furba e meno azzardata di quanto si possa pensare. Rimane da capire se questo enorme consenso sia solo di protesta e quindi momentaneo o se stiamo assistendo alla nascita di nuova alternativa valida e solida di partito conservatore.Tutto sembra propendere per la seconda opzione, considerato che dietro la leadership energica della Meloni c’è una classe dirigente forte e preparata. Ed è per dedicarsi alla costruzione di questa classe dirigente che il co fondatore del partito Crosetto si è dimesso dal Parlamento.
Inoltre, il vecchio stereotipo che FdI tenda a fidarsi solo di chi proviene dalla stessa famiglia politica sembra non avere più grandi riscontri nella realtà. Giorgia ha raccolto seguaci sia dalle fila di Forza Italia ma soprattutto, grazie al lavoro svolto negli anni nelle periferie, dai ceti più bassi che non si sentivano più rappresentati dalla sinistra. Dal momento che anche Salvini è dalla parte del governo Draghi alla Meloni spettano anche i voti delle partite iva e dei ristoratori rimasti insoddisfatti del lavoro svolto dalla Lega. Salvini si è trovato nella scomoda posizione di fare opposizione dall’interno del Governo e di non riuscire a raccontare i piccoli traguardi raggiunti come successi e non come sconfitte.
Il leader della Lega ha perso consensi proprio perché non si è mosso convinto delle proprie azioni; basterebbe rinunciare a seguire l’opposizione e concentrarsi sul raggiungere piccoli traguardi e attribuirsene il merito per recuperare il terreno perso. Questi sono però i voti meno solidi sui cui FdI non può contare del tutto, dal momento che potrebbero essere solo di protesta e destinati a tornare ai partiti di origine una volta rientrata la crisi.