La volevano entrambi i programmi di punta del mercoledì sera giornalistico-politico, Non è l’Arena su La7 e Zona Bianca su Rete4, ma a spuntarla è stato Massimo Giletti, che l’aveva ospitata già due settimane prima: lei è Nunzia Schirilò, vicequestore no green pass della polizia, alla prima apparizione dopo la sospensione arrivata dopo che (in particolare sul palco della manifestazione di San Giovanni a Roma) si era espressa contro l’introduzione del lasciapassare.
Una sospensione contestata da Schilirò, che potrebbe anche essere sulla strada della radiazione (invocata per esempio da Maurizio Gasparri): “Certo, lo so. Può essere – ha detto in studio a Non è l’Arena su La7 – che me ne arrivi un altro, di procedimento disciplinare. Ma il discorso è questo: io ero una libera cittadina. Quando sono entrata in polizia non mi hanno detto che la Costituzione per me non valeva più, che da quel momento io non avrei più potuto parlare con nessuno perché sono una poliziotta. Poi sono stata sospesa in via cautelare, il che significa che sono stata paragonata ai colleghi che sono stati condannati con sentenza definitiva per il G8 di Genova. Quindi sono considerata molto pericolosa. […] Evidentemente essere liberi e non ricattabili vuol dire essere persone pericolose. […] Mi volete mettere tutti la museruola, la mordacchia. Non capisco perché io non possa parlare come libera cittadina. […] C’è in atto da un po’ una criminalizzazione del dissenso”.
Non è andata alla manifestazione che ha visto poi l’attacco alla Cgil (“Non ci voleva la sfera di cristallo per capire cosa sarebbe accaduto”) e non si considera un’estremista: “Io sono una persona moderata. Moderata viene confuso spesso con buona o buonista. Io non sono una persona buonista, sono semplicemente una persona che cerca di essere giusta, quindi faccio delle battaglie per difendere i miei ideali, perché a mio avviso una vita senza libertà, senza giustizia, senza uguaglianza di tutti i cittadini non è degna di essere vissuta”.
Ma alla fine del green pass non ha parlato nessuno, i fascisti hanno monopolizzato la questione: “Esatto, questo è il vero problema. Questa manifestazione è stata una sconfitta per tutti. Poliziotti e manifestanti. Io non c’ero, ma comunque è come se io ci fossi stata, perché anch’io dissento dal green pass. Ma è stato un flop clamoroso”.
Ma è vaccinata? “È un finto problema. Io sono contro il green pass e sul vaccino solo per la libertà. Io personalmente, siccome me lo chiedono in migliaia, ho un certificato che mi potrebbe far avere facilmente un esonero vaccinale. Però io non voglio essere privilegiata in quanto esonerata, perché io se ho l’esonero posso entrare anche senza green pass, ma io non voglio vivere in un mondo in cui ci sono le caste come in India. Io voglio vivere in un mondo in cui tutti i cittadini siano uguali, quindi per me il green pass è assolutamente inconcepibile”.
Qui sotto in video l’intervento completo.
Quasi in contemporanea, Schirilò era anche indirettamente su Rete 4, a Zona Bianca. In un servizio della trasmissione condotta da Giuseppe Brindisi ci si è chiesti cosa pensasse la vicequestore della manifestazione di piazza del Popolo, partendo dalla lettura del suo post nel quale chiedeva “l’immediata punizione dei poliziotti che hanno picchiato i manifestanti senza alcuna provocazione”. Contattata telefonicamente, Schirilò ha detto di condannare tutte le forme di violenza: “Io esprimo solidarietà ai miei colleghi feriti, ma chiaramente non posso accettare che i miei colleghi però picchino dei manifestanti. Le scene le abbiamo viste tutti”. A quel punto l’inviata ha raccontato degli accordi presi per un incontro, saltati però dopo la notizia della sospensione della vicequestore, e ha mostrato i messaggi che la dirottano verso un consulente della poliziotta. Tra le condizioni per fissare un’intervista è stata evidenziata anche la richiesta (peraltro legittima e assai comune, se non ovvia) di un cachet o rimborso spese: “Stiamo ascoltando e capendo cosa si offre”, le parole del consulente, fatte ascoltare in forma anonima e con voce camuffata. “Comunque tutti stanno chiedendo la sua presenza, non è lei che chiede di andare in tv. Sono le tv che le stanno chiedendo di andare. Capisco che faccia la differenza perché, come sappiamo, politici ce ne sono una marea, ma di personaggi del genere non è che ce ne siano tanti in giro”.
Qui sotto il video del servizio.
Un personaggio simile a Schirilò, Brinidisi lo aveva comunque in collegamento: il giudice della Corte di Appello di Messina ed ex sottosegretario all’Interno, Angelo Giorgianni che sabato è intervenuto sul palco della manifestazione di piazza del Popolo a Roma e che però sottolinea di aver già rassegnato le dimissioni da magistrato: a pochi passi da Giuliano Castellino di Forza Nuova, Giorgianni al microfono aveva parlato di “preavviso di sfratto a coloro che occupano abusivamente i palazzi del potere” e di volere “per loro un processo, una nuova Norimberga” per “i morti, le privazioni e la sofferenza che hanno causato”.