Come evidenziato neanche troppo ironicamente dalla CNN, alla fine questa polemica relativa ai veicoli militari riprodotti dalla LEGO andrebbe ridimensionata, perché è chiaro che nessun mattoncino – per quanto di carattere militare – non potrà mai ferire nessuno: a meno che non lo si calpesti.
Eppure, lo stesso colosso danese sembra aver preso incredibilmente sul serio l’intera faccenda, innescando una retromarcia in corsa e ritirando in fretta e furia dal mercato il prodotto lanciato appena qualche mese fa: un set completo di costruzione del V-22 Osprey, che riproduce il velivolo prodotto da Boeing e Bell Helicopter Textron e utilizzato dalle forze armate americane e giapponesi.
LEGO – che nel solo 2019 ha fatto registrare un fatturato mondiale di 6,2 miliardi di dollari – ha agito mossa dalle critiche ricevute dalla German Peace Society - United War Resisters, associazione ultracentenaria di Berlino che si batte contro ogni tipo di conflitto armato, e in particolare contro la diffusione della cosiddetta cultura bellica, contenuta anche in piccoli elementi, suppellettili o giocattoli che ne ricalcano i formati e le logiche.
La multinazionale, il cui claim ufficiale recita la volontà esplicita di “ispirare i costruttori di domani”, si è affrettata a ritirare il V-22 Osprey ma non ha mai di fatto etichettato la mossa, né gli ha fornito connotazioni politiche o ideologiche. Solo tempo dopo Ryan Greenwood, portavoce della società interpellato in merito dalla CNN, ha parlato di “politica di lunga data che impone di non riprodurre veicoli militari reali che sono attualmente in uso”.
La linea è di fatto da anni ribadita a livello centrale dal gruppo, con una nota ufficiale che lo allontana da ogni riproduzione reale o realistica di attrezzature e veicoli militari:
“L'obiettivo fondamentale è evitare armi realistiche e attrezzature militari, che i bambini potrebbero riconoscere nei ‘punti caldi’ di tutto il mondo; la volontà è quella di astenersi dal mostrare situazioni violente o spaventose. Allo stesso tempo, il marchio LEGO non deve essere associato a questioni che glorificano conflitti e comportamenti non etici o dannosi”.
Ma perché allora la compagnia aveva prodotto la riproduzione del V-22 Osprey? Un grossolano errore di valutazione? Una svista commerciale? Un cambio di rotta delineato solo internamente e poi ritrattato in fretta e furia? Dai vertici, nessuna spiegazione.
L’unica cosa certa è che il ritiro non ha impedito ai fan di creare le proprie versioni del velivolo. In una video intervista da Minneapolis, Dan Siskind, storico fan e collezionista, ha posto in favore di telecamera un modello che riproduce fedelmente l'aereo, costruito con parti di LEGO prese qua e là. Ha poi mostrato fiero anche un caccia F-16 statunitense, un carro armato russo T-80BVM e persino una mitragliatrice Gatling a fuoco rapido, che la Marina americana mette sulle sue navi da guerra:
“È solo roba che abbiamo assemblato, e che non avrebbe dovuto essere trasformata in riproduzioni militari”, ha spiegato Siskind.
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