Monte Carlo, ultima domenica di maggio. Sulle tribune dorate del GP di Monaco, in mezzo a champagne, yacht e motori che ruggiscono, Flavio Briatore si gode il suo personale podio: un abbraccio con Nathan Falco e Leni. Il figlio legittimo e la figlia mai riconosciuta. E no, non è una puntata speciale di Beautiful, anche se ci va vicino. La foto finisce su Instagram, tra sorrisi e affetto. L’imprenditore da copertina stringe i suoi figli come se il gossip non esistesse. E le mamme? Nessuna scenata, niente frecciatine. Elisabetta Gregoraci lascia due cuori rossi sotto al post. Heidi Klum ne mette tre. Diplomazia social di altissimo livello, altro che G7. Leni, 21 anni, è figlia di Heidi Klum ma non porta il cognome Briatore. Anni fa, lui e Heidi decisero di comune accordo di non farlo. A crescerla ci ha pensato Seal, il cantante di “Kiss from a Rose”. Flavio però ha sempre detto: “Sono orgoglioso di lei, non la amo meno di Falco”. Tipo padre dell’anno, ma solo fuori dal registro anagrafico.

E in effetti, tra i due figli, il rapporto sembra esserci eccome. Nathan lo sapeva da tempo che Leni era sua sorella: “Gliel’abbiamo detto un paio d’anni fa”, ha raccontato Briatore, “e lui mi ha risposto: ‘Papà, io già lo sapevo’. D’altronde oggi i ragazzi vanno su Google e scoprono tutto”. La voce dei motori non copre quella degli algoritmi. Quando Briatore è stato operato al cuore, è stato proprio Nathan a chiamare Leni per aggiornarla. E lei ha subito telefonato al padre biologico. Insomma, la famiglia alternativa, fatta di yacht, Crazy Pizza e Dna condiviso, sembra funzionare. E mentre Flavio si prende una pausa tra una polemica napoletana per “troppo rumore” e una foto da uomo nuovo, le madri dei suoi figli se la giocano a colpi di cuoricini Instagram. Elisabetta nel frattempo è in Kenya, dove gli hater non perdonano nemmeno la beneficenza: “Anche per quest’anno hai la foto Save the Children”. Tutto nella norma nel mondo parallelo dei vip, dove anche i figli non riconosciuti trovano posto tra selfie di famiglia e Gran Premi. E alla fine, tra padri presenti, madri accomodanti e figli Google-dotati, l’unico a restare confuso è chi prova ancora a capire dove finisca il reality e dove cominci la realtà.
