Un uomo sopravvissuto a se stesso, ecco chi è. La vita di Joe Biden non lascia dubbi: la forza con cui decidiamo di affrontare ciò che il destino ci mette davanti è tutto quello di cui disponiamo. Sembra retorica spiccia ma nella vita del candidato democratico la retorica è sempre servita un gran poco. E per capire il politico bisogna analizzare l’uomo, andare a fondo nel sentimento che ha mosso una persona ormai anziana - 78 anni il prossimo 20 novembre - che dopo le sconfitte politiche, le tragedie famigliari, il dolore assoluto di una vita mai facile, ha deciso di candidarsi nuovamente alle elezioni americane e, questa volta, è riuscito a vincerle. Manca solo l'annuncio per dirlo ufficialmente: Joe Biden sarà il 46esimo Presidente della storia degli Stati Uniti d’America.
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Ostacolato da una balbuzie che, in piccola parte, si porta dietro anche oggi e proveniente da una famiglia del ceto medio, Biden negli anni della sua giovinezza ha combattuto ferocemente per essere quello che è. Per eliminare ciò che non riusciva a fare - come smettere definitivamente di inciampare sulle parole - faceva quello che più lo spaventa: parlare in pubblico. E via di assemblee pubbliche, sindacati, riunioni. Tutto quello che qualunque altro balbuziente avrebbe voluto evitare, per timidezza e amor proprio, per lui era una sfida da vincere.
Fu con la stessa tenacia che venne eletto Senatore del Delaware a soli 30 anni, dopo una campagna arrabattata e con pochissimi soldi, nel 1972. Anno che diede il via alla sua longeva e incredibile carriera politica ma anche anno di una tragedia che lo segnò per sempre.
Un incidente stradale, poco prima di quel Natale, si portò via l’amatissima giovane moglie e la figlia minore, di soli 13 mesi. Gli altri due figli rimasero coinvolti e feriti nell’incidente. Joe Biden si ritrovò così, a 30 anni, ad essere: padre single, vedovo disperato, promessa della politica americana, senatore giovanissimo e appena insediato.
Fu difficile, ma ci riuscì. Crebbe i suoi figli con la pazienza e l’amore che li trasformarono in uomini, mantenne unita la famiglia, si risposò con una donna - la Dr Jill che presto vedremo First Lady - che gli diede un’altra figlia, che divenne madre dei suoi Beau e Hunter, che gli restituì la speranza dell’essere ancora felice.
Quando si parla della vita travagliata di Biden però non si fa riferimento solo alla morte della figlia e della giovane prima moglie ma anche alla molto più recente scomparsa del suo primogenito, il figlio Beau. Amatissimo dal padre e suo personale consigliere, Beau era a sua volta una promessa per gli Stati Uniti.
Biden Jr infatti prestò servizio come capitano in un'unità della Guardia Nazionale del Delaware e nella guerra del 2003 in Iraq per poi successivamente essere eletto procuratore generale del Delaware nel 2006 e nel 2010. Una moglie, due figli, una carriera brillante che il padre avrebbe appoggiato. Si spense prima di onorare quella carriera, nel 2015, a causa di un tumore al cervello che lo portò via a soli 46 anni. I Biden, il Delaware e tutti gli Stati Uniti furono profondamente scossi da quella morte. Beau aveva combattuto con i denti per sconfiggere la malattia e per restare accanto alla sua famiglia.
La stessa biografia di Biden ruba, nel titolo, una frase che Beau disse a suo padre Joe: “Papà, fammi una promessa”. La promessa era quella di stare bene. Di superare la morte di un figlio, di nuovo, di andare avanti e non abbandonarsi al dolore dell’ennesima tragedia ma anche di proseguire quel percorso politico che Joe aveva iniziato.
Era il 2015, Biden era vicepresidente di Barak Obama e il secondo mandato stava per concludersi: il Presidente, con cui Biden aveva un rapporto strettissimo di amicizia e di rispetto, avrebbe appoggiato la sua candidatura come futuro Presidente degli Stati Uniti e Joe voleva correre. Ci aveva già provato in passato, senza mai riuscirci, ma dopo il buon lavoro come Vice Presidente e l’appoggio dell’amatissimo Obama, quella era la strada da compiere. “Fammi una promessa” chiedeva Beau a Joe. Ma nel 2016 Biden non ci riuscì. Nel libro sono raccontate le ore, i giorni e le settimane, in cui Biden prese quella decisione. Sembrava essere la sua ultima speranza. O nel 2016 o mai più. Lo voleva fare per la sua famiglia, per dare a tutti un nuovo motivo per cui lottare, e per onorare quella promessa fatta al figlio. Ma non lo fece. Non ci riuscì. Lasciò il campo libero a Hillary Clinton e il resto è storia.
Ma se c’è una cosa che la storia personale di Biden racconta è che non è mai detta l’ultima parola. La mancata candidatura del 2016 e la relativa vittoria di Donald Trump hanno dato a Biden la spinta giusta per provarci ancora, un’ultima volta. E ha funzionato.
In questa infinita elezione del 2020, prima nella strana campagna elettorale in piena emergenza covid e poi nell'inifinito conteggio delle schede arrivate per posta, Biden è uscito vincitore. Mentre il suo avversario si prendeva gioco della sua balbuzie, della sua età, delle sue tragedie famigliari, della sua carriera politica lunga e travagliata. Ma la spinta di quella mancata vittoria democratica del 2016, un programma elettorale sanissimo e una vice presidente molto amata, lo hanno portato fino alle porte della Casa Bianca.
E adesso che Biden è riuscito nella sua impresa, mantenendo quella promessa fatta al figlio, dal prossimo 20 gennaio - giorno dell'insediamento - scopriremo che Presidente sarà per il suo paese.