Mario Giordano attacca gli Elkann, in particolare John, in relazione alla contesa sull’eredità Agnelli che vede a quanto riferito come promotrice la madre Margherita, figlia dell’Avvocato: “Caro ingegner Jaki Elkann – scrive il popolare giornalista nella sua rubrica del lunedì sulla Verità – seguiamo tutti con attenzione le dispute sull’eredità di famiglia tra lei e sua madre, che sono una specie di telenovela estiva attorno alla fu Real Casa Sabauda. Abbiamo letto le rivelazioni sorprendenti di Gigi Moncalvo su Panorama e abbiamo letto la sua replica piccata in cui accusa mamma Margherita di avere pretese «temerarie e infondate». Ovviamente non ci permettiamo di intervenire nella querelle legale, anche perché ci perdiamo in quella montagna di carte bollate, fra «società opache», passaggi di quote e trasferimenti in Liechtenstein. Però rimaniamo perplessi nello scoprire che, mentre in famiglia vi rinfacciate l’un l’altra miliardi spartiti, quote azionarie, tenute prestigiose (Villar Perosa), nobili dimore torinesi (villa Frescot) e case nei pressi del Quirinale, oltre che collezioni di quadri (da Picasso a Goya, da Klee a Klimt), l’azienda Stellantis di cui siete principali azionisti lascia trapelare per bocca del suo amministratore delegato Carlos Tavares la necessità di ridurre i costi della produzione in Italia. Il che, inevitabilmente, si tradurrebbe in ulteriore cassa integrazione per i dipendenti”.
Giordano sottolinea che “già di cassa se ne fa tanta negli stabilimenti di Cassino, Pomigliano e Mirafiori. Ma adesso c’è la «transizione energetica», bisogna ridurre le «emissioni di Co2», occorre essere molto green, ovviamente, al passo con i tempi e con l’Europa. E tutto questo ha un costo. Chi lo paga questo costo? Ovvio: gli operai, che avranno ulteriori periodi di cassa, e i contribuenti italiani che la cassa dovranno finanziarla. Non la pagheranno di certo gli azionisti di Stellantis, come voi, che anzi avete di che essere molto soddisfatti dei conti: il primo semestre del 2021, infatti, si è chiuso con 8,6 miliardi di utili, gli analisti prevedono che a fine anno si possa arrivare a toccare quota 15 miliardi. Vi metterete dunque in tasca tanti altri bei soldini. Spero solo che non vi facciano litigare troppo quando dovrete dividerli in famiglia”.
Per il conduttore di “Fuori dal coro” non c’è dubbio che “il fatto che una grande azienda europea produca utili non può che essere un motivo di soddisfazione. Significa che l’industria è davvero ripartita e che la fusione fra ex Fiat e ex Peugeot è stata un’operazione economicamente efficace. Però, scusi se mi permetto, ingegnere, quando ci siete di mezzo voi, eredi di quegli Agnelli che storicamente sono stati famelici come lupi, ci resta dentro sempre lo stesso retrogusto amaro che avevamo già in passato fra Cassa del Mezzogiorno, contributi fiscali e rottamazioni varie. E che si sintetizza in una domanda: quanti soldi pubblici dobbiamo versare per permettervi di incassare dividendi d’oro? Anche in pieno Covid, per dire, avete goduto di un contributo Sace da 6,4 miliardi di euro. E state ricorrendo (e ricorrerete ancora) a piene mani alla cassa integrazione, proprio mentre contate i miliardi di utili che vi stanno entrando in cassaforte. Va tutto bene, per carità. Ma, ecco, di grazia – conclude Giordano – non potreste almeno evitare di litigare sulla spartizione dei quadri di Picasso e Klimt?”