Elon Musk ha venduto più di 5 miliardi di dollari di azioni Tesla, onorando almeno in parte l’esito del sondaggio “vincolante” su Twitter che criticava la “tassa del miliardario” proposta dal presidente Joe Biden sugli utili non realizzati per i possessori di quote di aziende il cui titolo sia salito in Borsa.
Nella sua prima vendita di azioni dal 2016, il trust di Musk ha venduto quasi 3,6 milioni di azioni di Tesla, per un valore di circa 4 miliardi di dollari, in aggiunta ad altre 934.000 azioni per 1,1 miliardi per coprire gli obblighi di ritenuta fiscale dopo aver esercitato le opzioni per acquisire quasi 2,2 milioni di azioni.
Il blocco di azioni da 1,1 miliardi, venduto lunedì, faceva parte di un piano di trading prestabilito che è stato messo in atto il 14 settembre, molto prima che Musk pubblicasse il sondaggio su Twitter di sabato. Ma la successiva svendita da 4 miliardi di martedì e mercoledì non fa riferimento al piano prestabilito e sembra essere appunto in risposta al sondaggio di Twitter, in cui i follower di Elon hanno votato a favore della riduzione della sua partecipazione nella società. I 4,5 milioni di azioni vendute equivalgono a circa il 3% delle sue partecipazioni totali nel produttore di veicoli elettrici, che costituiscono la stragrande maggioranza della sua fortuna stimata di 281,6 miliardi di dollari, secondo Forbes.
Musk ha pubblicato il sondaggio per protestare contro la proposta di imposta di Biden sui guadagni azionari non realizzati, dicendo che non avrebbe avuto soldi per tale imposta fosse stata messa in atto. Ora il tycoon dovrà comunque pagare le normali tasse sui proventi della vendita di azioni, tasse che vista la notevle plusvalenza si preannunciano cospicue.
Le azioni di Tesla sono aumentate alla notizia delle operazioni di Musk, contribuendo a compensare le vendite che si erano abbattute sul titolo dopo il bizzarro sondaggio su Twitter.
Resta da capire se Elon proseguirà nella liquidazione fino al 10% promesso, che varrebbe complessivamente circa 20 milardi di dollari.