Un evento storico, una di quelle giornate che un giorno ci faranno dire "io c'ero": l'addio alle corse di Valentino Rossi. Il 14 novembre si correrà a Valencia l'ultima gara ufficiale di quello che da molti è considerato il più grande pilota di tutti i tempi. Un'occasione imperdibile per quattro appassionati di moto e ancor più imprescindibile per chi, come noi, un giornale che parla (anche) di gare, lo fa tutti i giorni. È così che in pieno stile #vanlife, una parte della redazione di MOW ha proprio oggi imboccato la strada che separa Milano da Valencia, per andare a vivere e - soprattutto - raccontare questo evento. Come? Come potrebbe fare un qualsiasi gruppo di amici: con due moto e un Volkswagen California 6.1. Da Valencia vi racconteremo quello che sta succedendo al di fuori della pista, in mezzo alla gente, tra gli spalti e per le strade. Intervisteremo il pubblico spagnolo, gli appassionati - italiani e non solo - che si saranno radunati attorno a quel circuito per rendere omaggio a un pezzo di storia del motomondiale che dice addio alle corse, per voltare pagina. Non mancheranno poi le sorprese, come un blitz speciale a casa del suo rivale più discusso e l’incontro con qualcuno degli amici di MOW presenti in circuito.
Day 1, tutto in ritardo
Il viaggio di avvicinamento a Valencia prevede una tappa intermedia, nei pressi di Perpignan. Una prima tirata di oltre 800 km che avremmo dovuto intraprendere questa mattina attorno alle nove, ma che, secondo migliore tradizione, ci ha visto uscire da Milano con oltre un’ora di ritardo. Le ottimistiche stime che ci volevano a destinazione entro ora di cena, ci danno, ora, in campeggio, non prima delle dieci. Parlo al presente perché, ovviamente, nell’esatto momento in cui questo primo report viene steso, ci troviamo ancora in viaggio, con 249 Km da percorrere. A supportarci ci pensa, fortunatamente, il California messo a disposizione di questa impresa da Volkswagen Veicoli Commerciali: una macchina da guerra quando la necessità è quella di macinare chilometri, con quanta più flessibilità si possa desiderare. Dopo la pioggia della Liguria, infatti, la pausa pranzo è diventata l’occasione perfetta affinché il nostro direttore, Moreno Pisto, si trasformasse nello chef ufficiale della spedizione, permettendo ai nostri Emanuele Pieroni e Cosimo Curatola di rilassarsi un po’ dopo i primi (bagnati) chilometri in sella alle loro Yamaha Tracer 9. Un momento per ripercorrere tutti assieme i primi ricordi che ognuno di noi lega a Valentino Rossi e per ricordare qualcuno degli aneddoti più divertenti dell’inizio della sua carriera.
Questo infatti è il motivo del nostro viaggio: rendere onore a un campione, che per chi ha circa 40 anni, è quasi un amico, qualcuno entrato nelle nostre case attraverso la tv per le gag che faceva, con le sue rimonte, le sue gare pazzesche, le risse con Biaggi, la battuta sempre giusta, le sue battaglie e le sue vittorie. Un romanzo, quello di Valentino Rossi, e ripercorrerlo significa fare davvero un viaggio. Metaforico ma anche letterale. Dentro di noi, ma che ognuno può fare dentro di sé. Valentino ci ha accompagnati in 20 e passa anni di vita. Ci ricorderemo per sempre dove eravamo la prima volta che l'abbiamo visto o quando ha pianto accanto alla sua moto o quando ha fatto qualche sorpasso incredibile. Noi a Vale dobbiamo tanto ed è vero che senza di lu sarà un po' meno domenica. Ecco perché per l'ultima sua domenica da pilota di moto non potevamo mancare. E questo viaggio per la fine di questa fantastica storia ve lo racconteremo giorno per giorno. Consapevoli che un giorno sì, diremo: io c'ero.