Non ci sono solo le inchieste per gli incidenti mortali connessi all’autopilot: pare che nella galassia Tesla si sentano minacciati anche dalla nomina di Missy Cummings tra i consiglieri della National Highway Traffic Safety Administration, l’ente per la sicurezza stradale. Una posizione chiave di supervisione federale sarà infatti occupata da una figura che non ha mancato di criticare apertamente i sistemi di guida autonoma nelle auto di Elon Musk. La nomina di Cummings, esperta di tecnologie autonome e intelligenza artificiale alla Duke University, ha prodotto tra i fan di Tesla su Twitter un tumulto tale (con annesse offese) che la diretta interessata ha finito per rendere privato (e poi per cancellare) il suo account.
Una petizione su Change.org che chiede l’annullamento della nomina di Cummings, poi, ha raccolto più di 31 mila firme. Musk non ha smorzato le polemiche, anzi, ha twittato in riferimento a Cummings: “Obiettivamente, il suo track record è estremamente prevenuto contro Tesla”.
Cummings è tra i critici principali dell’hype sulla guida autonoma. È stata intransigente con Tesla per il suo approccio alla tecnologia di guida autonoma e le esagerazioni delle sue capacità: “Ho partecipato a questo tentativo personale, in stile Don Chisciotte, di mettere in guardia le persone sulla reale immaturità dell'intelligenza artificiale nei sistemi di guida autonoma”, ha detto al podcaster tecnologico Ira Pastor.
Come ha raccontato Cummings, lei e altri esperti di intelligenza artificiale e interazioni uomo-macchina hanno “cercato da un po’ di avvertire le comunità di guida autonoma e di assistenza alla guida che questi problemi sarebbero stati seri. Siamo stati tutti ignorati e ora le persone stanno iniziando a morire”. Secondo Cummings il problema fondamentale è che “le persone si sconnettono mentalmente perché pensano che la guida autonomia sia più capace di quello che è. Fino a quando non saremo in grado di raggiungere certi standard concordati, dovremmo spegnere questi sistemi”, o al limite consentirne l’utilizzo solo in ambienti per i quali sono stati specificamente progettati, ossia strade ad accesso limitato come le autostrade. In caso contrario, secondo Cummings, “ci saranno sempre più incidenti”.
Le prove della discrepanza tra aspettative e realtà non mancano online, dove i conducenti di Tesla hanno pubblicato video preoccupanti delle loro auto con i sistemi di pilota automatico e Fsd (Full self driving) dell’azienda. Si vedono Tesla che cambiano di direzione verso la corsia opposta, sfiorano altre auto, sembrano non essere perfettamente consapevoli dei pedoni che attraversano e non si fermano allo stop.
I sistemi di Tesla sono stati criticati poiché apparentemente troppo facili da ingannare, come documentato da Consumer Reports. Sul Web si trovano anche non pochi video di Tesla che trasportano passeggeri sul sedile posteriore senza nessuno al volante.
Il crescente numero di incidenti che coinvolgono Tesla con il pilota automatico attivato ha spinto l’NHTSA ad avviare un’indagine ad agosto. L'agenzia ha affermato di aver identificato 11 incidenti da gennaio 2018 in cui le Tesla con pilota automatico hanno colpito veicoli di emergenza parcheggiati sul luogo dell'incidente. Diciassette persone sono rimaste ferite e una è stata uccisa, secondo l’agenzia.
Cummings ha anche elogiato alcune cose che Musk e Tesla hanno realizzato, in particolare il piano aziendale che elude i concessionari di auto. Ma sulla guida autonoma ci sono pochi punti di contatto, anzi. Durante un’intervista alla CNN, al conduttore che un commento all’affermazione di Elon secondo cui siamo più al sicuro con le macchine che con gli umani” Cummings ha risposto: “Direi che è vero per alcune macchine, ma non per le sue macchine. C’è ancora un enorme abisso che dobbiamo attraversare prima che le sue macchine siano qualcosa di più sicuro di un tipico guidatore umano”.
Tra Musk e l’amministrazione di Joe Biden, del resto, non pare esserci grande intesa. Dopo la missione di SpaceX che ha portato per la prima volta dei civili in orbita, Musk si è lamentato di non aver ricevuto i complimenti della Casa Bianca e ha ipotizzato che il suo inquilino stesse “dormendo” (una battuta che ricorda il soprannome “Sleepy Joe” usato da Trump contro Biden e confermato anche da varie uscite pubbliche). Lo stesso Biden in estate aveva organizzato un vertice sulle auto elettriche senza invitare Musk, nonostante con Tesla controlli il 74% delle vendite del settore. Come riferisce il Foglio, “Musk potrebbe essere tentato dal cercare la sponda repubblicana ma è anche costretto a mantenere rapporti cordiali con il governo, da cui le sue aziende ricevono importanti sussidi e commissioni. Una situazione resa ancora più delicata dalle riforme in discussione in questi giorni, da cui dipendono nuove risorse per la transizione ecologica”.