Se ci fosse una giustizia divina, Karmica, e magari c’è, e io lo spero, dovrebbero morire dannati questa e altre sette vite. Hanno ucciso Willy a calci e pugni. Un ragazzo di famiglia capoverdiana. Di 21 anni. Un fuscello, il Corriere della Sera lo ha descritto con questa parola per dire quanto fosse magro. E allegro.
È intervenuto per placare dei coglioni che avevano preso di mira un suo amico. Ore quattro di notte. Willy è passato di lì, lo ha visto e ha detto: “Non possiamo fare finta di niente”. Si è fermato, è finito in mezzo, ma è finita lì. Per poco. Quei coglioni sono andati a chiamare rinforzi e sono tornati da Willy. Un calcio in piena faccia. Willy che trova la forza solo di dire: “Non respiro più”. La madre Lucia non parla, non ce la fa.
Penso ai miei figli. A mio figlio. Penso che una cosa così non dovrebbe mai succedere in nessuno dei mondi possibile. Penso che il sindaco, le forze dell’ordine, la società, la politica hanno responsabilità enormi. Succede a Colleferro. Colleferro tra Roma e Latina. Zone di degrado. Dove guardi in quelle zone vedi degrado, spaccio e delinquenza. Anche se c’è chi dice: “Colleferro non è così”. Non è vero. In quelle zone succede spesso. Basta leggere i quotidiani.
Penso a me, che l’ho scampata due volte. Una in Inghilterra, a Chelthenham, alla fine di una serata in discoteca. Insieme a due amici avevo fatto il deficiente con la sorella di tre fratelli. I fratelli ci hanno beccato fuori. Ci hanno chiesto della droga e poi sono andati via. La devono aver trovata da qualche altra parte. E sono tornati, beccandoci alle spalle. Siamo scappati. Io sono finito dentro un locale. Due fratelli mi hanno inseguito, sono entrati. Enormi e fatti.
Un angelo è uscito da dietro il bancone contro il quale mi ero appoggiato. Non avevo più vie di fuga. Lui è andato incontro ai due urlando: Not here, not here! È cominciata la rissa tra di loro e io sono fuggito, ho girato in una stradina buia, ho trovato uno che stava partendo per consegnare il pane e mi sono infilato nella sua macchina: Portami via, gli ho detto.
E lui: "Ma io devo andare a consegnare il pane".
"Non importa, vai dove vuoi, parti, vengo con te".
Mi sono pure messo a ridere. Era buio. Era quasi mattina e io stavo andando a portare il pane.
Ho avuto fortuna. Willy non ha avuto alcun angelo. A Willy non l’ha salvato nessuno. Lui non se l’era nemmeno cercata. Spero che non salvi nessuno nemmeno chi l’ha ucciso così.