Nuovi guai in vista per Kanye West, ma stavolta la prorompente Bianca Censori non c’entra niente. Si tratta infatti di guai di natura economica, legati alla sua nota villa a Malibu. Il rapper aveva inizialmente acquistato la proprietà, progettata dall’architetto giapponese Tadao Ando, nel 2021 all'astronomica cifra di 57 milioni di dollari. La villa, di oltre 4000 metri quadri, con quattro camere da letto, cinque bagni e un esclusivo affaccio panoramico sull’Oceano Pacifico, era stata pensata come un piccolo “gioiellino” di relax per Ye e consorte. Peccato che negli ultimi tre anni la proprietà sia finita in rovina – letteralmente - tanto che West aveva deciso nei mesi scorsi di venderla, probabilmente con l’idea di sbarazzarsene.
Quotata 53 milioni di dollari (almeno, poco dopo l’acquisto da parte di West), lo scorso aprile il prezzo era sceso vertiginosamente, abbassandosi addirittura a 39 milioni e pare che ora, finalmente, dopo mesi di trattative, il rapper sia riuscito a vendere, con una probabile ulteriore riduzione, anche se ad ora, non è ancora nota la cifra ufficiale di vendita. A proposito della villa, negli ultimi anni erano circolate alcune voci decisamente singolari, fra cui l’idea di West di trasformarla in un “rifugio antiaereo degli anni ‘10”, almeno secondo quanto rivelato da un operaio coinvolto nei lavori nel settembre del 2023; fino all’idea di fare una sua “Batcaverna”, in pieno stile West.
Peccato che col passare dei mesi la villa sia stata lasciata in uno stato di completo abbandono, senza impianti elettrici e idraulici e “sventrata” dalle precipitazioni atmosferiche, come evidenziato anche nelle foto che sono circolate sul web, tanto che l’architetto Kulaput Yantrasat, coinvolto nei lavori di ristrutturazione, aveva detto che alla fine a Ye “la casa non piaceva, non gli piacevano gli interni”. Motivo per cui alla fine Kanye West se n’è liberato e ha ora un grattacapo in meno. Il problema sarà capire a che prezzo (letteralmente), visto che si parla di una perdita di almeno 18 milioni, oltre a tutte le spese di ristrutturazione, rivelatesi inutili.