Cappelli di qualsiasi forma e dimensione sono allineati sugli scaffali di mobili affollatissimi. I più gettonati hanno le fattezze di animaletti simpatici, hanno gli occhi e la bocca, e “sorridono” ai clienti intenti a scegliere quale modello indossare. Al centro della stanza, sopra un bancone, ci sono invece numerosi cerchietti per capelli, con orecchie da coniglio o maiale, con scritte di buon compleanno o cuoricini luminosi. Su altri ripiani si intravedono fiocchi di qualsiasi colore, baffi, parrucche e barbe finte di ogni tipo, e tanti, tantissimi, altri gadget. Inclusi gli immancabili peluche. Così si presenta l'interno di uno dei centinaia di piccoli studi fotografici che ha recentemente aperto i battenti a Seoul, in Corea del Sud. Giovani e giovanissimi, ma sempre più spesso anche persone adulte, entrano in questi negozi aperti 24 ore su 24 – la maggior parte dei quali senza addetti visibilmente presenti – e iniziano a scegliere come agghindarsi. C'è chi opta per un paio di occhiali rosa e un morbido cappello a forma di hamburger e chi preferisce coprire la sua testa con un fungo gigante di Super Mario e tenere in braccio un pupazzo dei Pokémon. Una volta deciso il da farsi, gli avventori entrano in una delle cabine fotografiche presenti, versano pochi spiccioli seguendo le istruzioni sul monitor e si mettono in posa. Possono guardare il loro aspetto in tempo reale in uno schermo posizionato di fronte a loro e, una volta trovata la posizione più carina, premono un pulsante. Passano pochi secondi e la macchina si mette all'opera. I clienti passano in rassegna le anteprime, ne selezionano alcune – a seconda del prezzo pagato – e tornano a casa con le loro strisce di foto.
La moda dei Photo Booth a Milano
Dopo la pandemia, studi fotografici del genere – detti anche Photo Booth - sono diventati una delle destinazioni più trendy tra la generazione Z sudcoreana. La moda sta tuttavia lentamente contagiando il resto del mondo. Anche l'Italia, dove da pochissimo, a Milano, sui Navigli, in via Casale 4B, ha aperto i battenti il primo negozio in Europa continentale di Life4Cuts: The Premium Korean Photo Studio, il famoso studio fotografico self-service asiatico. Per inciso: il primo e più grande self-studio della Corea del Sud, con 315 negozi a livello nazionale e 10.000 box per scattare foto, a cinque anni dal suo lancio risalente al maggio 2022. Il capoluogo lombardo ha fatto da apripista all'ultima espansione di Life4Cuts, già presente a Londra, negli Usa e in altri Paesi asiatici. L'azienda ha inaugurato infatti una sede ad Amsterdam, in Olanda, e una a Praga, in Repubblica Ceca. Il concept dello store italiano è identico a quello dei suoi omologhi di Seoul: rendere unica una giornata qualunque scattandosi foto buffe divertendosi a posare indossando gli oggetti più simpatici messi a disposizione dallo studio.
La mania che ha contagiato la Corea del Sud
La mania coreana dei Photo Booth è piuttosto recente. Certo, prima che aprissero questi negozi c'erano chioschi e distributori automatici dove le persone potevano scattarsi le proprie foto. La grande novità portata dai suddetti studi fotografici è coincisa con la possibilità di fare una cosa vecchia (scattarsi una foto, appunto) in modo nuovo (ovvero divertendosi ad indossare gadget stravaganti). Il fondatore di Life4Cut, il ceo Lee Ho-ik, ha raccontato ai media sudcoreani la storia di come ha lanciato il suo brand: “Ero sorpreso nel vedere lunghe file di persone davanti alle cabine automatiche. Non riuscivo a capirli. In una giornata molto calda la gente aspettava in fila ed aspettava il proprio turno per entrare dentro questi stand, dove doveva essere ancora più caldo rispetto a fuori. Invece di essere irritati, ridevano e si divertivano come non mai". Il signor Lee ha quindi migliorato la fruizione di un'attività già esistente aggiungendo un evidente tocco di qualità, proponendo locali più ampi, climatizzati e accoglienti, per di più ricchi di oggetti da indossare per scattare foto ancor più bizzarre. Nonostante lo scetticismo generale, e soprattutto l'avvento della pandemia di Covid-19, l'idea di Lee ebbe un enorme successo. Oggi i suoi locali accolgono ogni mese circa 2 milioni di persone. Su Instagram ci sono più di 1,1 milioni di post con l'hashtag Life4Cuts (in coreano) e chiunque - dalle star del K-pop agli influencer – ama pubblicare il risultato dei loro scatti sul social. In breve, in tutta la Corea del Sud sono spuntati clon più o meno originali di Life4Cut. Sulla via principale di Hongdae, il quartiere più trafficato di Seoul, negozietti del genere si trovano ad ogni isolato, a volte persino a pochi metri di distanza l’uno dall’altro. Il costo per portarsi a casa le strisce di foto? Dipende dal negozio e dalle opzioni desiderate. Si possono infatti scattare otto foto piccole, sei un po' più grandi, tre, due o anche una soltanto. A seconda del numero, ovviamente, cambiano le dimensioni delle immagini. Il prezzo si aggira intorno ai 3-4 euro per un paio di strisce, a salire per quantitativi superiori. Il successo di questa moda, come detto, fin qui è stato travolgente. Secondo un'analisi di KB Kookmin, nel 2022 le vendite di cabine per foto istantanee in franchising in Corea del Sud sono aumentate del 271% rispetto all’anno precedente, mentre il numero di nuovi negozi di macchine fotografiche ha registrato un aumento del 54% su base annua.