Da quando Taylor Swift e Travis Kelce hanno annunciato il loro matrimonio, il fandom della popstar si è diviso: da un lato chi sostiene la coppia, dall’altro chi addirittura le augura già il divorzio. Al centro delle polemiche ci sono presunte posizioni politiche e sociali del campione dei Kansas City Chiefs, bollato da alcuni come repubblicano, maschilista e sionista. Ma cosa c’è di vero e cosa invece è solo frutto di speculazioni? Una delle accuse più ricorrenti riguarda la presunta vicinanza di Kelce a Donald Trump. In realtà, non ci sono prove che l’atleta sia repubblicano. Anzi, quando Trump parlò di Taylor Swift, la definì in modo poco lusinghiero ma aggiunse: “I like her boyfriend, Travis, even though he may be a liberal and probably can’t stand me”. Dunque, persino il presidente lo considera più vicino all’area democratica. A complicare la situazione, però, ci sono alcune dichiarazioni di Kelce. In passato avrebbe detto che era “un onore” avere Trump alle sue partite. Una frase interpretata da alcuni come segno di appoggio politico, ma che potrebbe anche essere letta semplicemente come un commento di circostanza, più legato alla popolarità del personaggio che a un reale sostegno. Va ricordato inoltre che Taylor Swift ha espresso pubblicamente il suo appoggio a Kamala Harris, rendendo poco probabile che frequenterebbe un partner dichiaratamente pro-Trump.

Un altro episodio contestato riguarda il suo podcast in cui Kelce, scherzando, usò il termine “breeders” riferendosi alle donne. Molti lo hanno accusato di sessismo, ma diversi ascoltatori hanno chiarito che si trattava di un’imitazione ironica di chi effettivamente usa quel linguaggio. Insomma, più una battuta mal interpretata che una reale posizione maschilista. Infine, la critica più delicata: quella di essere “sionista”. Il Kansas City Chiefs, squadra in cui gioca Kelce, ha espresso in varie occasioni sostegno a Israele. Alcuni giocatori si sono pubblicamente dissociati, ma Kelce non lo ha fatto. Per questo una parte del fandom lo accusa di non prendere le distanze. Tuttavia, va notato che anche Taylor Swift non ha mai espresso solidarietà ufficiale verso la Palestina, quindi la polemica appare più legata a interpretazioni che a prese di posizione esplicite. Molte fan hanno iniziato a ricordare con nostalgia la relazione di Taylor con l’attore Joe Alwyn, considerato più “discreto” e politicamente neutrale. Alcune hanno persino dichiarato di augurarsi che la storia con Kelce finisca, alimentando ulteriormente le discussioni online. Ma qual è il limite tra apprezzamento e fanatismo? I social si sono scatenati commentando la vita della popstar e del suo futuro marito come se li conoscessero personalmente. È forse questo l’effetto dell’era digitale: la convinzione di sapere chi siano davvero personaggi pubblici che in realtà mostrano solo una parte di sé. Taylor Swift è oggi una delle artiste più conosciute al mondo e ogni sua mossa è calcolata, spesso con estrema discrezione. È impossibile sapere come siano davvero lei e Kelce nella loro vita privata, eppure migliaia di utenti si sentono in diritto di giudicare, arrivando a paragonare l’attuale fidanzato al precedente (Joe Alwyn) come se potessero decidere chi sia “migliore” per lei.

Un atteggiamento che riduce persone reali a personaggi di un film. Non è un caso se in passato la cantante ha raccontato il peso di questa esposizione in album come Reputation. Oggi sembra averci fatto il callo, riuscendo a convivere con la tempesta dei commenti online. Ma resta sorprendente vedere quanto gli adulti, non solo adolescenti, abbiano bisogno di rifugiarsi nella vita privata di sconosciuti per trovare un diversivo, invece di concentrarsi su ciò che realmente conta: la musica e la carriera di un’artista da record. Ed è proprio su questo piano che la distanza tra i due diventa più evidente: se Travis Kelce, con i suoi 90 milioni di dollari di patrimonio, è un campione di successo nella NFL, Taylor Swift è ormai entrata nella ristretta cerchia dei miliardari con 1,6 miliardi di dollari. Due figure pubbliche di enorme rilievo, la cui vita privata dovrebbe forse restare fuori dalle fantasie e dalle proiezioni dei fan, che rischiano di trasformare ogni dettaglio in una polemica globale. O in una nuova serie tv su Prime tipo "Ferragnez". E sappiamo che cosa è successo dopo. La storia tra Taylor Swift e Travis Kelce dimostra come, nell’era dei social, il confine tra realtà e narrazione si faccia sempre più sottile. C’è chi li sostiene, chi li paragona alle relazioni passate, chi costruisce teorie basate su singole dichiarazioni. Intanto, loro continuano a vivere sotto i riflettori, tra successi sportivi e musicali, con fortune da milioni e miliardi di dollari. E forse è proprio qui che sta la vera domanda: quanto di ciò che discutiamo riguarda davvero loro, e quanto invece riguarda noi e il nostro bisogno di trasformare la vita degli altri in uno spettacolo da commentare?
