Gli auguri di Silvio Berlusconi alla compagna Marta Fascina, di oltre mezzo secolo più giovane, rilanciano l’attualità di una domanda determinante per il nostro futuro. Chi sarà il nuovo Presidente della Repubblica? No. Piuttosto: meglio il Viagra o il Cialis? Dal 2016, a causa dello stress, soffro di prostatite abatterica cronica: sostanzialmente, la mia prostata inizia a bruciare come se avessi un accendino acceso piantato dentro le natiche. Tra i vari effetti collaterali, l’impossibilità di raggiungere l’erezione, motivo per cui negli Stati Uniti, dove trascorro diversi periodi dell’anno, mi sono stati prescritti entrambi. È per questo che nella mia bolla sociale, tutta gente di mezza età invecchiata male, per certe questioni svolgo da tempo il ruolo di punto di riferimento: quando qualcuno ha un appuntamento galante e teme di far brutta figura, viene a bussare alla mia porta a volte chiedendo consiglio, molto spesso chiedendo pastiglia.
La prima cosa che bisogna comprendere è che il Viagra è una menzogna: non perché non funzioni ma perché, al contrario, funziona troppo bene, trasformando l’atto sessuale stesso in una menzogna. Il Viagra trasforma il membro maschile in un essere dotato di volontà propria, paonazzo e pulsante come il cuore di un cane ferito, che brucia e si contorce, e per farlo smettere di soffrire l’unica soluzione è inserirlo da qualche parte, non importa nemmeno dove. Si ha la sensazione, durante il rapporto viagrato, di assistere a un’azione piuttosto che di prendervi parte: è come sedersi in poltrona a godersi lo spettacolo del proprio pirla che entra ed esce da un pertugio a velocità supersonica, allo stesso modo in cui potrebbe muoversi un pistone o il ferro caldo di un fabbro nello sbattere la lama sull’incudine. Ma non crediate che basti eiaculare per avere sollievo: l’erezione rimane, e rimarrà fino a quando dal meato (la fessura del glande. Cos’è quella faccia, su, da li ci siam passati tutti!) non uscirà che una sostanza incolore, la stessa che fuoriesce da una ferita esausta, e la vostra o il vostro partner implorerà pietà.
Il Viagra è un rimedio che certamente funziona, ma che personalmente ritengo una delle esperienze più alienanti dell’universo. Una volta, un’attrice avvenente mi disse che secondo lei non era vero che gli uomini perdevano potenza sessuale con l’età: “Il mio ex aveva 53 anni e dovevi vederlo, mai provato niente del genere, andava avanti per ore, anche dopo l’orgasmo, era incontenibile”. Quando le feci notare che il suo ex, con ogni probabilità, era talmente fatto di Viagra da vedere tutto il mondo dipinto di blu (tra gli effetti collaterali a volte c’è anche questo, il daltonismo o l’alterazione dei colori percepiti) lei rimase sconvolta, come quando alla fine di un film c’è un colpo di scena che fa cambiare il senso di tutto quello che avevamo immaginato fino a quel momento. Già, perché pur essendo il farmaco più venduto su internet e tra i più venduti al mondo, il patto del silenzio maschile – la prima regola del Viagra Club è che non esiste il Viagra Club – fa si che le donne non sospettino mai o quasi mai che il partner abbia assunto la famigerata pillola, e questo causa un fraintendimento che, nel lungo periodo, ha effetti devastanti sulla coppia. Il giorno che le donne si accorgeranno che gli uomini non sono in grado di mentire solo con la bocca, ma anche con il c***o, sarà sempre troppo tardi.
Tutt’altra cosa avviene con il Cialis, che invece di essere assunto a ridosso del rapporto, va preso a piccole dosi tutti i giorni, per poi raddoppiare il quantitativo nel momento in cui si capisce che le cose andranno bene, circa quando lei, subito dopo il dessert, dice che il giorno dopo non deve svegliarsi presto. Il Viagra è finalizzato alla prestazione, inizia e finisce tra le lenzuola; il Cialis è un compagno di vita, la prima cosa da fare dopo il risveglio, la rassicurazione dell’abitudine. Preso tutti i giorni non causa erezione, ma una costante sensazione di eccitamento, che a volte scollina nel buonumore: non per niente, negli Usa viene anche prescritto come antidepressivo. Il Cialis affina i sensi, rendendoli più attivi e pronti alla battaglia. Il Cialis è un altro drink al bancone nonostante siano passate le 2 di notte sperando accada qualcosa, un messaggio di notte alla ex, la scelta di pagare 32 euro al mese di abbonamento “premium” su Tinder per aumentare gli swipe a disposizione. Il Cialis, insomma, fa venire voglia di ciulare, e in questo senso è anche uno straordinario motore economico: è certamente possibile riscontrare un legame diretto tra aumento dei consumi e assunzione di Cialis.
Purtroppo, a questo mondo niente è perfetto, e pure il Cialis, nel lungo periodo, mostra le sue controindicazioni. Intanto genera assuefazione, per cui la dose che inizialmente funziona, col tempo non funziona più e bisogna aumentare, da 2,5 mg a 5, per dire, solo che poi non basta più nemmeno quella; e se si smette di assumerlo, improvvisamente si viene assaliti dal down depressivo: si disattiva Tinder, si cancella il numero della ex, si beve da soli sul divano. E insieme all’erezione cala pure il Pil. Si è dunque obbligati a procedere per fasi, per cicli: come in borsa c’è il periodo del toro e dell’orso, anche nel sesso cialissato c’è l’andamento rialzista e ribassista, e ovviamente una legge misteriosa dell’Universo fa si che le occasioni migliori capitano sempre durante il secondo. Una volta, a Santo Domingo, un tizio italiano mi ha detto che lui, per andare sul sicuro, si era inventato un cocktail che chiamava “il Berlusca”: 5 gr di Cialis tutti i giorni, e poco prima dell’amplesso una pastiglia intera di Viagra più una strisciata di bamba. Dopo pochi mesi, era già passato a 15 gr di Cialis tutti i giorni, con un Viagra e mezzo al momento di passare al dunque. Dopo qualche tempo, ho saputo che era morto di infarto.
Forse tra Viagra e Cialis sarebbe meglio non scegliere. Forse sarebbe meglio accettare che non può essere l’erezione l’unica luogotenenza delle certezze del maschio, eppure il pensiero filosofico del Novecento non è riuscito a individuare nemmeno una valida alternativa a una buona trombata: la farmacia, purtroppo, resta l’unica chiesa che valga la pena frequentare. Già che ci siamo, per quanto riguarda l’altra domanda, a livello simbolico l’elezione di Berlusconi a Presidente della Repubblica sarebbe certamente l’ipotesi più sensata: una metafora ideale per questi tempi del cazzo.