Quanto fa male? Ma soprattutto, sta bene a tutti? Il septum può essere un piercing molto discreto per alcuni, mentre per altri può rappresentare addirittura il punto forte del proprio look. Da chi lo preferisce basico, in argento e molto sottile, fino a chi ama sfoggiarlo nelle sue versioni più elaborate, con brillanti e decorazioni, passando per il classico anello con le due palline alla chiusura: il septum negli ultimi anni ha conquistato tantissime celebrità, distaccandosi dalle sue origini punk per tuffarsi letteralmente nelle moda del jet set. Ma nonostante il suo fascino ineccepibile, il piercing al setto nasale non è proprio adatto a tutti. Noi di MOW, con questo articolo, rispondiamo alle domande più comuni per far luce su ogni vostro dubbio riguardante il septum, facendo un po’ di luce sulla storia di un accessorio alternativo e affascinante, divenuto uno dei trend evegreen.
Uno dei piercing più antichi
Assieme al piercing alle orecchie, il septum è uno dei gioielli più utilizzati sin dall’antichità. Le civiltà tribali (Aztechi e Maya) attribuivano un significato spirituale al piercing al setto, e lo indossavano nelle versioni in oro e in giada, proprio come le popolazioni indiane e tibetane, che da sempre lo adornano di decorazioni e gemme pendenti. I Nativi Americani e le civiltà della Nuova Guinea, invece, erano soliti bucare il setto nasale con paletti in legno, ossa o zanne di animali. Ma i primi a rivestire il septum di un significato puramente estetico furono gli Aborigeni Australiani, che per appiattire il naso ed avvicinarsi ai loro canoni di bellezza, utilizzavano grosse ossa per bucare la cartilagine al centro delle narici. Divenuto simbolo di ribellione punk a partire dalla fine degli anni ’60, il septum oggi ha perso i significati simbolici originari pur continuando a conservare un’allure misteriosa e alternativa, che può adattarsi ad ogni tipo di stile.
Ok, ma quanto fa male?
Partiamo dal presupposto che, se siete amanti dei piercing e delle body modification, dovrete alzare un po’ la vostra soglia del dolore. Il septum non è un piercing eccessivamente invasivo: la parte bucata, quella del setto, è una zona membranosa composta da cartilagine e priva di terminazioni nervose. Mettiamola così: fa meno male di un piercing alla lingua, ma più di un piercing all’orecchio o all’ombelico. Insomma, un dolore medio e sopportabile, simile ad un pizzicotto, considerando che la pratica di perforazione dura poco più di un istante. L’importante, ovviamente, è rivolgersi a un piercer professionista che lavora in uno studio, con tutte le attrezzature necessarie, monouso e sterili.
Quanto costa e come curarlo?
Considerando che il prezzo è spesso a discrezione del piercer, il septum in generale costa tra i 50 e i 70 euro. Il buco viene realizzato con un ago sterile e monouso in cui viene poi inserito un anello in acciaio chirurgico, che non dovrete cambiare per circa un mese. Poi, quando sarà guarito, potrete sostituirlo al gioiello che preferite. La guarigione, proprio come l’esecuzione, è abbastanza rapida: basta ricordare di disinfettarlo ogni giorno più volte al giorno, meglio se con batuffolo imbevuto in una soluzione salina, ed evitare di giocarci per i primi periodi, soprattutto con le mani sporche (e negli ultimi due anni abbiamo imparato che le mani sono sempre un po’ sporche). Ricordate anche di rimuovere le fastidiose crosticine con cotone ed acqua fredda.
A chi sta bene il septum?
Arriviamo alla questione cruciale: il septum non sta bene a tutti. Ovviamente noi vi invitiamo a fregarvene e a decorare il vostro corpo con tutto quello che vi piace, ma siccome la domanda è ricorrente, andiamo ad analizzare i punti di forza e di debolezza di questo piercing. Sembra quasi superficiale sottolinearlo, ma il septum focalizza l’attenzione sul naso. Dunque, se avete un naso a patata il piercing al setto vi aiuterà a dare una certa verticalità alla vostra fisionomia, mentre se il vostro naso è aquilino o molto sottile, il septum potrebbe risultare ingombrante, o addirittura sottolineare una peculiarità meno armonica, sul vostro viso. In genere, il piercing al setto nasale rende il viso più lungo e affusolato, perciò è l’accessorio perfetto per i visi tondi e meno spigolosi, o per chi ha la fronte bassa. In ogni caso, se volete farlo ma non siete sicuri al 100% del risultato, esistono in commercio i septum finti, spesso anche a prezzi davvero bassi, che potrebbero risparmiarvi un po’ di dolore e togliervi ogni dubbio sulla questione.
Quale tipo di septum scegliere?
L’evoluzione delle mode ha coinvolto anche l’universo dei piercing, e il septum non è certo da meno. Il più classico, al pari del cerchietto liscio, è senza dubbio quello con le due palline alle estremità dell’anello, che possono anche essere sostituite con due piccoli coni. Poi ci sono le versioni più audaci, che collegano l’anello al naso all’orecchino con una catenella, in pieno stile urban punk. La versione più femminile invece è senza dubbio quella decorata con brillantini e pietre, spesso incastonate sulla rivisitazione tribale e geometrica dell’anello. Insomma, ce n’è per tutti i gusti, di tutte le forme e di tutti i colori, quindi via libera alle sperimentazioni.