14.08.2018, una data ben scandita nella memoria degli italiani alla quale si associa il crollo del Ponte Morandi, simbolo di una tragedia straziante che portò via con sé 43 vittime.
Ed è esattamente, oggi, a tre anni dalla tragedia, che sono iniziati i lavori del “Memoriale 14.8.2018” un luogo simbolo di memoria, rispetto e speranza per Genova e l’Italia stessa.
A presentare il progetto l’architetto Stefano Boeri, piano piano quindi, la val Polcevera muove i primi passi verso il suo futuro ai piedi del nuovo viadotto incrociandolo con i desideri dei parenti delle vittime: il 14 agosto 2018, alle 11.36, si schiantò sul torrente Polcevera un pezzo del viadotto dell’A10, inaugurato nel 1967, che portava il nome del suo progettista, Riccardo Morandi.
Il Memoriale sarà uno spazio privato per i familiari delle vittime in cui vi sarà anche la Serra Bioclimatica, un edificio a zero emissioni, dove verranno coltivate anche tra le altre 43 specie tra felci arboree e palme. Non solo, sarà il Museo della Memoria, con testimonianze e perfino macerie del ponte Morandi, in particolare il reperto nr.132, che l'inchiesta ritiene all’origine del crollo.
Infine, un bar farà da punto di incontro, con i “Giardini del Mare” e la loro “Pergola dei profumi”, spazi aperti per l’infanzia e per lo sport
La tragedia del ponte Morandi ha messo l’accento su un tema di cui si discute da anni: il sistema delle infrastrutture italiane e la necessità di agire tempestivamente in merito ai controlli delle strutture stesse e nuovi progetti.
Il tema è stato oggetto di alcune domande poste al ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibile Enrico Giovannini presente alla commemorazione.
Alla domanda se sarà possibile garantire la massima sicurezza senza creare danni ai trasporti e al turismo, il Ministro ha sottolineato come in questi sei mesi di governo siano state rafforzate le linee guida per l’analisi della sicurezza di ponti e gallerie, gli obblighi per i gestori di fare indagini regolari e periodiche, redigendo un “registro” delle opere e dei piani di manutenzione. Rilanciando e avviando e la piena operatività Ansfisa, l’Agenzia per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture, che nel mentre ha iniziato le ispezioni e rafforzato i controlli eseguiti dagli ispettori del Ministero.
Il ministro stesso è comunque consapevole come quanto non sia ancora sufficiente: “Servono anche investimenti e non a caso il Pnrr prevede azioni molto significative per la digitalizzazione delle infrastrutture, ad esempio installando sensori per monitorare lo stato delle opere”.
Alla domanda riguardante l’impegno da parte della politica ha risposto che “Non sempre le forze politiche privilegiano le operazioni di manutenzione rispetto a un’opera nuova. Elettoralmente paga di più. Ma il dramma del ponte di Genova ha determinato un cambiamento culturale a favore della sicurezza che ora va rafforzato grazie alle risorse disponibili. Questo vale anche per le manutenzioni in Liguria, che ha tante gallerie e infrastrutture da sottoporre a manutenzione”.