Roberto Alessi conosce i segreti di mezza Italia (e forse più), eppure sembra non scomporsi mai. Tratta ogni notizia, anche la più pruriginosa, con il garbo che ne contraddistingue il carattere e lo stile, probabilmente fedele al motto di Giorgio Armani: “L’eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare”. Ha soltanto tre tabù: i bambini, gli anziani e le malattie. Tutto il resto non solo si può, ma si deve raccontare. Perché, chiaramente, dipende sempre dal come lo si racconta. Il direttore di Novella 2000, non a caso considerata “La Bibbia del costume”, appartiene infatti all’aristocrazia del giornalismo che ha le sue radici nel re del “gossip filosofico” Diogene Laerzio (vissuto tra la fine del II e l’inizio del III secolo d. C.) ed è arrivata ai giorni nostri attraverso Truman Capote, che nel ‘900 ha tenuto a battesimo l'epoca delle celebrità per come la conosciamo ancora oggi. Con buona pace di Roberto Saviano, il quale nel suo ultimo libro, Gridalo, si è scagliato contro il settore: “Il gossip è squadrismo” ha tuonato. Alessi, senza perdere il consueto aplomb, nell’intervista che ci ha concesso, gli ha risposto per le rime: “Lo scrittore dovrebbe sapere che si tratta invece della prima forma di democrazia. ‘Il re è nudo!’ gli ricorda qualcosa?”.
Il settore è in continua trasformazione. Per questo, il suo giornale da anni non si affida più soltanto al cartaceo, ma può contare su un sito che registra 15 milioni di visualizzazioni mensili. È qui che scorrono giornalmente i vizi e le virtù – più i primi che i secondi – dei vip o presunti tali che poi trovano profondità (e verifica delle fonti) in edicola. Con lui abbiamo provato a capire quali sono le storie più trend di questo periodo di fine estate, scoprendo che il sexting (l'invio di messaggi, testi o immagini sessualmente espliciti) è l’ultima frontiera, in particolare fra i calciatori, mentre tengono ancora banco i personaggi con una lunga storia alle spalle. Ma anche che il gossip può cambiare il corso della politica, come quando un suo scoop favorì la nascita del Popolo della libertà.
Direttore, ormai siamo in piena era social e ogni foto, video, indiscrezione, pettegolezzo circola in rete alla velocità della luce. Com’è cambiato anche il suo mestiere?
Il rapporto di base è sempre lo stesso: c’è chi rincorre e chi cerca di fuggire. In questo non è cambiato poi tanto. Ma soprattutto, se ci sei esisti, se non ci sei non esisti. Comunque, bisogna distinguere tra chi fa vera informazione, cioè non filtrata dagli uffici stampa e chi invece è appunto influenzato da questi ultimi. È vero che esistono grandi sollecitazioni che vengono dai social, spesso anticipano alcune questioni, ma alla fine la verità viene sempre fuori in un secondo momento, quindi sui giornali. Perché le notizie vanno verificate.
Eppure, spesso il mondo del gossip è considerato poco attendibile dal resto dell’informazione.
Forse una volta ci si poteva azzardare a tirare un po’ di più la notizia per i capelli, oggi invece no perché saresti subito smentito. A differenza di quello che dicono alcuni, il gossip, soprattutto per quanto riguarda Novella 2000, è sempre stato molto più attento di quel che si potesse immaginare. Tanto che grandi giornalisti sono usciti da questo settore, come Maria Venturi, Paolo Occhipinti o Paolo Mosca.
Quindi la carta, almeno per il gossip, si difende ancora bene?
Ecco, questo è un argomento importante. Ormai dirsi giornalisti non è più legato solo al giornale cartaceo, voi di Mow lo dimostrate. Quando ho iniziato io a lavorare Novella 2000 vendeva 1 milione di copie, numeri oggi impensabili. Però non c’era Netflix, non c’era Sky, non c’erano i social, quindi questo tipo di giornali erano l’unico momento di evasione pura. Ora la parte digital è fondamentale da integrare con quella cartacea. Il sito di Novella 2000 macina 15 milioni di visualizzazioni al mese, ma il giornale non se la passa affatto male rispetto alla concorrenza.
Per cui la pubblicità, in alcuni casi, preferisce ancora il giornale cartaceo?
Non voglio fare nomi, perché non sarebbe corretto, ma basta guardare la foliazione. Noi nell’ultimo numero avevamo 43 pagine di pubblicità, mentre altri competitor non arrivavano a 10. Questo non è solo grazie al cartaceo, quanto invece alla sinergia tra cartaceo e digital. In più, possiamo contare su un inserto come Visto, che è ricco di varie rubriche con collaboratori illustri, come altri tre direttori che scrivono per noi, che sono Don Aldo Buonaiuto, dirigente vaticano e direttore di Interris, Cristiana Schieppati direttrice di Chi è Chi della moda e Luca Raimondi direttore del Sussidiario insieme al suo caporedattore Vittorio Crippa. Inoltre, spesso su Novella 2000 firmano gli articoli gli stessi personaggi. Un paio di settimane fa ha scritto un pezzo di copertina Mara Venier. Vittorio Feltri ha una sua rubrica. Lino Banfi ha scritto un articolo su Orietta Berti.
Immagino che avrete la fila di vip o presunti tali pronti a qualsiasi cosa pur di finire in un articolo di Novella 2000…
Le richieste, esplicite e non, sono infinite. Anzi, spesso mi fanno arrabbiare. Ci sono uffici stampa che mi propongono personaggi che non lo sono e a volte sorridendo gli rispondo: “Non dico tanto, ma almeno portatemi quelli che sono almeno un po’ più famosi di me”. Noi dobbiamo meritare l’attenzione della gente, oltre che del giornalista. Per cui, o mi porti una notizia o una persona che ha una propria fama. Ma purtroppo il narcisismo fa perdere la ragione di questi tempi.
Oltre alle richieste strampalate, nel mondo del gossip circolano spesso documenti, foto, video particolarmente scottanti. Come vi regolate con questo tipo di materiale?
Eh sì, ne arrivano tante. È ovvio che da giornalista sono contro ogni tipo di censura, però mi sono imposto tre tabù sulle notizie: se riguardano bambini, malattie o anziani. Se queste ledono una di queste tre categorie, io non le tengo neanche in considerazione in maniera molto ferrea. Così come quelle troppo volgari. Pensa che ora c’è la moda del sexting (l'invio di messaggi, testi o immagini sessualmente espliciti, ndr) e ci arriva davvero di tutto. Devo dire che i più attivi sono i calciatori. Non so cosa hanno nella testa, ma quello che hanno nelle mutande lo vedo… il problema è che le simpatiche signorine a cui inviano queste cose poi le girano a Novella 2000. Chiaramente è materiale impubblicabile, però è pericoloso anche per noi…
A cosa si riferisce?
Al fatto che rischiamo noi stessi di incappare nel reato di revenge porn. Quando ricevo un messaggio o una mail del genere, solo condividerli con qualcuno della redazione può rischiare di essere valutato come un reato. È un terreno molto scivoloso, per cui spesso diciamo “no” ancora prima di guardare.
Come ci si sente a conoscere i segreti intimi di mezza Italia?
Intanto, a scanso di equivoci e che vale come mia assicurazione, condivido tutto con la mia squadra, per cui se qualcuno pensasse di farmi fuori dovrebbe compiere una mezza strage. Comunque, finché ero un ragazzo potevo impressionarmi. Oggi che sono un uomo, diciamo, “quasi maturo” ho una tolleranza molto maggiore. Sui vizietti di varia natura, se non fanno del male a nessuno, non ci faccio più nemmeno caso.
Qual è il momento in cui si è trovato più in difficoltà con una notizia?
Era tanti anni fa, quando Al Bano si era separato da Romina Power. L’ho saputo e l’ho pubblicato in esclusiva. Poco dopo, lui mi ha chiamato tenendomi al telefono per due ore, dicendomi in sintesi: “Se volevi sottolineare che la mia vita è una merda in questo periodo è vero, però mi hai dato una pugnalata terribile perché ho anche perso da poco una figlia”. In quel momento mi sono sentito malissimo, perché ci si rende conto che non sono solo personaggi. Sono padri di famiglia o madri in situazioni difficili o con dei figli con un trauma, in quel caso la perdita di una sorella.
È da quel momento che si è imposto i suoi tre tabù?
Sì, ma ti racconto un aneddoto. Ho avuto una lunga convivenza, poi mi sono sposato con la stilista Betta Guerreri. Sono cattolico, solo che mi sono confessato due volte in vita mia: per la prima comunione e quando sono dovuto andare all’altare. Prima di sposarmi, però, ho sentito di dover confessare quel peccato a don Aldo Boga, giornalista e parroco. Mi faceva ancora soffrire aver provocato quel dolore. Quando glielo spiegai, lui mi rispose: “E ti pare che questo è un peccato?”. Insomma, era un giornalista più cinico di me. Alla fine, mi ha assolto.
Quale, invece, il momento migliore della sua carriera?
Ce ne sarebbero tanti, uno in particolare mi ha colpito. Era il periodo dei Family Day in Piazza San Giovanni a Roma. Un giorno l’allora segretario di Alleanza Nazionale, Gianfranco Fini, si presenta a una di queste manifestazioni con la moglie Daniela Di Sotto. Nello stesso momento, vengo a sapere che lui, molto in vista anche per la possibile fusione con Forza Italia di Berlusconi, aveva una amante segreta, Elisabetta Tulliani, la quale era incinta di 7-8 mesi. Puoi immaginare lo scandalo…
Che cosa ha deciso di fare?
Ho telefonato a Fini, che ha smentito tutto. Poi ho telefonato anche alla Tulliani, che mi ha risposto testuale: “A questo punto smentisco anch’io”. Ho deciso comunque di pubblicare l’articolo con la notizia, dicendo che i diretti interessati smentiscono, però circola questa voce. L’aspetto incredibile è che nessuno riprese la notizia. A un certo punto, mi chiama Antonio Ricci di Striscia la notizia e parliamo del più e del meno, poi gli faccio notare che avevo fatto uno scoop. Lui mi dice che non ne sapeva niente e riattacca in fretta. Poche ore dopo la notizia di Fini e la Tulliani era su Striscia, che ha proseguito con diversi servizi…
E come se le è spiegato questo atteggiamento di Antonio Ricci?
Antonio Ricci è un sadico, ma poi scrisse dell’episodio nel libro che celebrava Striscia la notizia. Lo raccontò dicendo che il Pdl nacque grazie a me e a lui che divulgammo quella notizia su Gianfranco Fini. In pratica Berlusconi, per timore che potesse andare a vuoto la fusione tra Forza Italia e An, decise di annunciarla ancora prima che Fini accettasse. Il Pdl quindi lo avremmo fondato io e Antonio Ricci. Ma magari abbiamo soltanto anticipato di qualche settimana ciò che era inevitabile.
Veniamo all’estate del 2021, quali sono i gossip che hanno appassionato di più?
L’ultima notizia che ha fatto piacere a tutti è di Valentino Rossi, che ha preferito il cuore ai soldi, decidendo di ritirarsi visto che diventerà papà di una bambina insieme a Francesca Sofia Novello. In generale tante notizie positive, forse a causa della pandemia e della mancanza della mondanità. Poi Fedez e Chiara Ferragni sono un fenomeno di costume che coinvolge moltissimo, visto che ormai sappiamo tutto di Leone e Vittoria, i loro bellissimi e tenerissimi figli. È interessante la nuova trasmissione di Elisabetta Canalis, mentre la sua amica storica Maddalena Corvaglia frequenta Paolo Berlusconi, ma le due non si parlano più per questioni finanziarie. Dall’estero, invece, c’è Charlotte di Monaco che è sparita per mesi e ora il principe l’ha raggiunta e la saga di Meghan e Harry con la regina Elisabetta. Le vere leve della vita sono il sesso, i soldi e il sangue, anche se con sangue intendo le litigate perché non voglio entrare in questioni troppo gravi. E io aggiungo la quarta “S”…
Che starebbe per... ?
Gli stupefacenti, un argomento più occulto e del quale è difficile parlare. Sono tutti molti ipocriti, nel mondo dello spettacolo soprattutto, anche se rimane purtroppo un collante molto forte.
Si è parlato molto anche del ritorno di fiamma di Flavio Briatore ed Elisabetta Gregoraci.
Sono amico di entrambi, Briatore lo conosco ancora meglio. Lui esclude nella maniera più assoluta che possano tornare insieme. Io penso che non ci sia mai stato un allontanamento. Flavio è di certo legatissimo a Elisabetta e viceversa, lo conferma il fatto che sono costantemente in contatto, come durante il primo lockdown che hanno passato insieme.
Nel mondo dei piloti di moto il più paparazzato è ancora Andrea Iannone. Per lui si è parlato di Tv, anche se per ora nessuna conferma è arrivata.
Iannone si trova in una posizione nella quale può scegliere. È molto ricco, un particolare da non sottovalutare. Credo prendesse diversi milioni all’anno quando correva, visto che era uno dei primi piloti al mondo. Inoltre, mi sembra un tipo decisamente oculato. Di sicuro non è un cretino. Prendendo spunto da Iannone, si può generalizzare… perché i cretini nel mondo dello spettacolo durano davvero poco. Quando parliamo di un personaggio vuol dire che ha dei numeri in fatto di carisma, di fascino, comunque può contare su qualche tipo di valore aggiunto.
Novella 2000 si è occupata spesso di Lapo Elkann. C’è chi lo considera un genio, chi invece soltanto una persona problematica. Lei come lo descriverebbe?
Prima di tutto Lapo ha già dimostrato molto di più di tanti altri. Da ultimo, con la Fondazione Laps opera in in Italia, in Israele e in Portogallo e ha realizzato tantissime iniziative a favore del prossimo, non solo dal punto di vista imprenditoriale. Sugli altri business, come Italia Independent o Garage Italia, sono stati ricapitalizzati con altri soci e hanno una loro evoluzione. Anche per lui, comunque, non bisogna dimenticare che è un uomo molto molto molto ricco e potrebbe starsene a casa a far nulla come tanti altri suoi amici o parenti. Lui invece ha voglia di fare e ha fatto tanto, lasciando sempre un segno. C’è tanta gente che ha lavorato grazie alla sua creatività.
Di certo anche con la sua vita privata vi ha dato moltissimo da scrivere.
Ha un carisma pazzesco, oltre alla capacità di mettersi nei casini come nessuno. A differenza di altri, lui però ne parla. L’ho conosciuto diversi anni fa al giardino dell’Hotel Bulgari. Ero seduto con un collega, quando è arrivato lui. Io non ho fatto niente per attirare la sua attenzione, ma a un certo punto Lapo viene da me e mi dice: “Ti vedo in Tv e ho notato che hai degli occhi intelligenti”. Facciamo due chiacchiere e ci salutiamo. Il giorno dopo cade in coma e finisce nel casino che tutti conosciamo. Non ci sentiamo più, ma dopo un anno esatto, nello stesso posto, arriva ancora Lapo. Mi saluta, ricambio, ma ipocritamente faccio finta di nulla. Lui invece mi dice: “Ricordi Roberto, ci siamo conosciuti qui un anno fa” e aggiunge: “Pensa che proprio il giorno dopo c’è stato quel casino…”. Io avrei fatto finta di niente, quindi ho replicato: “Non vorrei che pensassi che porto sfiga” e ci siamo fatti una risata.
Avrà sentito che Roberto Saviano, nel suo ultimo libro, si è scagliato contro il gossip. Lo ha definito “squadrismo”. Lei che ci lavora da tanti anni, come sentirebbe di rispondergli?
Visto che non è un uomo così colto, gli ricorderei che già i filosofi facevano gossip e lo consideravano la prima forma di democrazia. Oppure “Il re è nudo!”, chissà se ne ha mai sentito parlare, quella era una notizia che arrivava dal popolo. E poi, prima di sputare sul lavoro di altre persone, bisogna sciacquarsi un po’ la bocca. Certe volte è informato altre meno, ma dovrebbe utilizzare un po’ di prudenza quando va a toccare il mestiere altrui. Lui stesso lavora per giornali che utilizzano il gossip a piene mani, compresi i quotidiani. In questo caso, però, se ne guarda bene dal dire che fanno schifo. Insomma, il buon fatturato non è peccato.
Lo scorso 29 agosto lei ha compito gli anni. Prima mi ha detto di sentirsi “quasi maturo”, per cui mi sembra che accolga bene il passaggio del tempo.
Ho compiuto 68 anni e, detto con classe, non me ne fotte nulla del passaggio del tempo. Sicuramente fa un certo effetto aver superato la sessantina, ma sono molto contento di festeggiare i compleanni, anche perché l’alternativa sarebbe soltanto un’altra… direi che è meglio invecchiare.