Andrea Scanzi è al centro di un casino mediatico per aver ricevuto una dose di Astra Zeneca. Niente di nuovo, Andrea Scanzi è sempre al centro di un casino mediatico, diciamo che vive grazie a quel casino e che quando non c’è lo crea. Anche questa stessa vicenda alimenta la fiamma degli scanzisti contro gli antiscanzisti, due facce della stessa medaglia per un prodotto il cui claim è: bene o male, l’importante è che se ne parli.
Cosa è successo?
Lo stesso Scanzi che un anno fa insultava e prendeva in giro su Facebook con un video ormai celebre e virale, su quando il covid fosse poco meno di un’influenza (per carità non era solo, lo dicevano tutti compreso Burioni), adesso chiede a gran voce una sorta di onorificenza per aver avuto il coraggio di essersi fatto il vaccino più discusso del mondo.
Il fatto è che però la vicenda, per quanto ingarbugliata, non ha niente di irregolare. Scanzi ha fatto richiesta tramite il medico curante il mese scorso di essere vaccinato, perché assiste i genitori anziani e malati. Loro, che sono in attesa di un lotto Pfizer vista l’età, non sono stati vaccinati, mentre lui è entrato nelle riserve.
I “panchinari del vaccino”, voluti anche da Figliuolo, sono emersi per un motivo: una volta aperto un lotto di vaccini vanno consumati, altrimenti le preziose dosi sono perse (e visto quanto scarseggiano a tutti pare un sacrilegio). Solo che questa lista era scritta a mano, “segreta”, su un foglio volante.
La gente non aspettava altro chiaramente. Come mai Scanzi che ha 46 anni ed è sano è vaccinato? Non è che è perché è famoso? Evaristo Giglio, il direttore dell’Asl di Arezzo lo difende dal pressing di Giletti che ieri sera all’Arena si è posto delle domande sulla vicenda.
Ma non basta, la gente sui social augura la morte a Scanzi, lo shitstorm avanza.
Su questo fuoco soffia anche Scanzi che esagera e dice che dovrebbe ricevere un encomio, che ha dato il buon esempio, che è un eroe. Sempre all’Arena, Sileri conferma che Scanzi è stato di buon esempio. Anche meno. Ha fatto il suo. Poi lo ha dichiarato online, il luogo in cui vive, e online ti succede di tutto. Un giorno sei un re, il giorno dopo sei nell’arena coi leoni e il pubblico vuole vederti sbranato.
Della vicenda quello che forse lascia amareggiati è il modo di fare all’italiana: la lista scritta a mano, il dubbio sul favoritismo, il provincialismo. Nel 2021, in piena pandemia globale, stiamo li coi foglietti volanti. Poi è normale che la gente non ti crede. Ma con questi mezzi, con i numeri bassissimi dei vaccini in Toscana, dove vogliamo andare esattamente?
La sensazione è che Scanzi abbia cambiato idea dallo scorso anno e sia corso ai ripari preso dalla paura del contagio. Ha fatto quello che avrebbero fatto tutti. Inutile che lo mascheri da gesto civile.
E infine: in Italia non funziona niente e Scanzi non è un premio per la simpatia, ma a ‘sto giro ha solo seguito le regole. Non è colpa sua se le regole sono un po’ ridicole. Però diciamo che è stato scaltro a girarle a suo favore.