La nascita del Ministero della Transizione sembra aver accelerato in maniera consistente i propositi green in molte città d’Italia. Sebbene si parli nella maggior parte dei casi di piani quasi interamente su carta, va anche precisato come in passato simili intenti restavano fermi alle frasi ad effetto sbandierate in campagne elettorale, per poi essere dimenticate a votazione appena sfangata.
Ne è un esempio recente il Piano Aria del comune di Milano, che di fatto prevede una vera e propria ristrutturazione cittadina in ottica green sul fronte auto e non solo: nuove aree stradali, sistemi di misurazione della qualità dell’aria, costituzione di un “think thank per il clima”, progetti di formazione sulla sostenibilità ambientale e molto altro.
Basta un’occhiata anche distratta per capire che si parla di un’imponente riorganizzazione cittadina, sia strutturale che formativa (identificata come “campagna di cambiamento comportamentale dei cittadini”, che impone spese nell’ordine di decine e decine di milioni di euro. Ne quantifica numeri più precisi il quotidiano Libero, che parla di 76 milioni di euro e si chiede – conti alla mano – con che modalità e soprattutto a quali soggetti addebitare simili cifre.
Ma per Beppe Sala si tratta di un progetto senza precedenti in Italia, e una risposta “coerente e strutturata” all’emergenza climatica:
“Milano vuole essere la prima città ad avere una programmazione così articolata. Il Piano Aria si articola su fasi temporali molto lunghe: è un quadro, un percorso da fare, che guarda lontano affondando i primi passi nell'oggi. È la nostra risposta all'emergenza climatica. Il punto fondamentale è che all'emergenza non si risponde solo con misure di emergenza, ma con un piano strutturato che ci consentirà di affrontare gli obiettivi con coerenza”.
Il Sindaco, che ha sposato in toto la causa green, parla di un piano quinquennale, e lascia intendere – seppur indirettamente – che prevede di finanziare il tutto facendo affidamento sui fondi del Recovery Plan. Ma è una fiducia – nota ancora Libero – che non si basa su certezze, e che lascia non pochi timori per le tasche dei cittadini.