Vittorio Sgarbi commenta l’annuncio del ritiro del Dottore: “Mi è sempre stato simpatico Valentino Rossi: irriverente, imprevedibile, passionale. Nel 2015, nella gara di Sepang, quando ci fu il «duello» con Marquez, presi le sue difese dichiarando: «Valentino Rossi ha studiato la regola sgarbiana: se mi provochi, ti scateno la guerra nucleare. Valentino Rossi è come Tiziano o Caravaggio». Oggi saluto il grande campione che lascia il motociclismo. Forse”.
Lo abbiamo sentito per chiedergli di ampliare il suo pensiero.
Vittorio, che dire a fronte di questa notizia? Era giunto il momento o…?
“Mi sembra – dice Sgarbi – che la forza di una persona sia quella di capire quando è arrivato il momento di ritirarsi. Se uno ha la consapevolezza che è giunto quel momento, siamo di fronte a una forma di maturità e intelligenza. Valentino è andato molto avanti per lo standard anagrafico della sua disciplina, però ha deciso di smettere quando era ancora in tempo per lasciare un ricordo tangibile della sua grandezza”.
Ma si ritirerà davvero?
“Mettere un «forse» credo sia opportuno o quantomeno legittimo e prudente. Ci sono stati dei casi analoghi di chi poi non è riuscito a lasciare o è ritornato. Ma più che altro con il «forse» nel post mi riferivo a lasciare il mondo del motociclismo: come i calciatori che diventano allenatori, è probabile che Valentino in qualche forma continuerà a essere presente, anche perché i suoi consigli e la sua esperienza sarebbero sicuramente importanti. Probabilmente lascerà la pista ma rimarrà comunque nei dintorni, dall’altra parte del muretto”.
Al di là dei motori, che futuro potrebbe avere il Dottore?
“Non credo che lo vedremo nel mondo dello spettacolo, perché è sempre stato riservato nel concedersi. Non credo quindi che lo troveremo in televisione o altrove. Lo immagino più che altro nella dimensione del consigliere o di quello che può suggerire l’atteggiamento giusto, una sorta di psicomotociclista. Poi quando io farò il ministro potrà venire a lavorare anche per i beni culturali. Chiameremo lui per indicare le relazioni tra l’arte e lo sport”.
Personaggio di successo, molto amato, anche dalle donne. Ha avuto più donne Valentino Rossi o Vittorio Sgarbi?
“Credo che non sia molto facile battermi, perché io ho «lavorato» per più anni e con molta intensità, le mie «corse» sono state molte di più. Ora comunque avrà più tempo libero e lo guarderò con molta attenzione, anche perché nel frattempo, se lui si è ritirato dalla pista, io mi sono ritirato dalla figa. Non per scelta, ma per cancro. La malattia mi ha messo in una condizione di mortificazione e dal 6 febbraio ho rinunciato a ogni attività sessuale, quindi capisco un po' cosa sta passando Valentino riguardo a una passione di altro tipo. Anche se, pure nel caso del mio abbandono, il «forse» è d’obbligo”.