Amanda Liberty è una 35enne di Leeds, città inglese di circa 700mila abitanti. Di solito riservata e piuttosto sulle sue, nell’ultimo periodo è diventata famosa per aver annunciato l’intenzione di sposare un lampadario quasi centenario di origini tedesche.
A quel punto le attenzioni mediatiche hanno sollevato una spinosa e cruciale questione: non si può sposare un lampadario. Amanda è stata così costretta a ritrattare, ma per compensare l’assenza di un atto legale impossibile, si è spesa in un atto simbolico ancora più importante, tatuandosi il lampadario – che lei chiama Lumiere, come quello di La Bella e la Bestia – in bella mostra sull’avanbraccio sinistro.
Ormai già famosa, si è garantita che a fare il tatuaggio fosse Alice Perrin del programma televisivo inglese molto seguito Tattoo Fixers, che l’ha tenuta sotto gli aghi per più di un’ora e mezza. Ma – ha sottolineato Amanda – ne è decisamente valsa la pena perché il lampadario si è detto entusiasta:
“Ero entusiasta nel vedere il risultato finale. Prima di farlo ero molto nervosa per l'ago, perché sono un po’ sensibile, ma devo dire che non è stato troppo snervante. Ma vederlo completo è stato fantastico, e il tatuaggio di Alice era quello che si adattava meglio al mio corpo e per questo l’ho scelto. Anche Lumiere l’ha trovato bello, mi ha dato energia dicendomi che era fantastico. Lui è sincero, se delle cose non gli piacciono me lo dice; ma stavolta gli piace davvero il tatuaggio.”
Arrivati a quel momento dell’intervista in cui il giornalista – con tutto il garbo del mondo, per carità – le dice in sostanza “ma sei seria?”, Amanda si ricompone e si identifica come quella che, in italiano, chiameremmo “oggettofila”, e che in inglese può tradursi con objectophilia o object sexuality; significa che prova attrazione per gli oggetti e non per le persone. Racconta al Mirror di essersi innamorata per la prima volta di una batteria all'età di 14 anni, per poi passare all’ingombrante e sofferta love story con la Statua della Libertà, che l’ha spinta persino a cambiare legalmente il suo cognome in Liberty.
Ma quella è una vecchia storia, ora ha occhi solo per il suo Lumiere, che definisce “quello giusto per me”. Ed effettivamente si tratta di un lampadario niente male: fabbricato a Colonia 91 anni fa, è largo 71 centimetri e dà un tocco all’ambiente che levati proprio.
Ora però Amanda non intende rinunciare a una cerimonia informale che certifichi l’unione, ma forse la rimanderà ancora di qualche mese causa pandemia e qualche piccola e condannabile perplessità dei gestori di sale da matrimoni:
“In realtà non ho ancora trovato una sala disposta ad accogliere delle nozze tra una donna e un lampadario, e per il momento non abbiamo ancora prenotato nulla. Io ho amici in tutto il mondo e voglio che tutti siano lì. Sento un'energia davvero incredibile provenire da Lumiere e voglio che ci sia un momento che sancisca la nostra unione”.