A gennaio, la fusione tra FCA e Peugeot ha dato vita a Stellantis, quarto produttore automobilistico al mondo con un fatturato superiore ai 180 miliardi di euro e quasi 9 milioni di auto vendute.
Numeri da capogiro per l’intero comparto automotive, ma che non annullano certo una delle prime mission del nuovo gruppo sul piano delle spese aziendali: negli stabilimenti italiani è sotto esame la produzione a causa dei costi più elevati, e il piano di risparmio per Stellantis parte proprio dal taglio dei servizi di pulizia e del numero di bagni a disposizione dei lavoratori nelle fabbriche.
Una denuncia che arriva dai sindacati e che sembra preparare a un notevole polverone mediatico e non solo nei prossimi giorni.
Era stato proprio Carlos Tavares, CEO del neonato colosso, a evidenziare come i costi di produzione negli stabilimenti italiani si mostrassero fino a quattro volte superiori rispetto a quelli degli stabilimenti francesi o spagnoli. Ma a quelle affermazioni seguiva anche una decisa rassicurazione circa le intenzioni dell’azienda di non licenziare né chiudere fabbriche, ma con l’intento promesso di arrivare a oltre 5 miliardi di euro di risparmi l’anno dalla fusione.
Risparmi che di certo non ci si aspettava potessero partire da servizi primari come le toilette destinate ai lavoratori e la pulizia degli ambienti di lavoro. Ma Davide Provenzano, del sindacato FIM, ha assicurato pubblicamente che la compagnia sta procedendo con gli intenti dal suo stabilimento di Mirafiori a Torino, dove nasce la Nuova Fiat 500 full electric; qui mira a ridurre la quantità di servizi igienici a disposizione dei lavoratori, tagliando i turni di pulizia e abbassando le temperature degli ambienti di lavoro.
Un piano inaccettabile secondo Provenzano, che evidenzia il paradosso di introdurre tagli del genere durante una pandemia: “Questo sta accadendo nel bel mezzo della pandemia, quando dovresti aumentare le spese per servizi igienici e di pulizia piuttosto che tagliarli”.
Tuttavia, dal sindacato FIOM hanno dichiarato che per il momento non sembrano esserci tracce di una strategia aziendale da riportare su ogni territorio, ed è più probabile che si tratti di “iniziative personali del management locale”.
Anche se va detto che Nicola Manzi, del sindacato UILM, ha affermato che Stellantis ha avviato un piano di riduzione dei servizi di pulizia di circa il 35% anche nello stabilimento di Atessa, nel centro Italia, il più grande impianto di produzione di furgoni d'Europa.