La contemporaneità ha inventato un nuovo modo di morire sulle strade (o, anche peggio, sui marciapiedi) e a quanto pare anche una nuova forma di pirateria: in (o a causa del) monopattino. A farne le spese, Miriam Segato, trentunenne originaria di Capalbio (Grosseto), che ha perso la vita a Parigi, dove abitava da qualche anno, dopo essere stata investita in un’area pedonale lungo la Senna da due ragazze che viaggiavo a bordo di uno stesso monopattino elettrico e che a quel che risulta sarebbero poi scappate senza soccorrerla. Miriam è morta all’ospedale Pitié Salpêtrière dopo due giorni di coma, a causa delle ferite alla testa riportate nella caduta. Lavorava in un ristorante italiano nella capitale francese: era la responsabile dell’Oenesteria di rue Grégoire de Tours. Stando a quel che hanno riferito alcuni testimoni, c’è pure chi ha approfittato dell’incidente per rubare alcuni effetti personali della ragazza.
Miriam è stata travolta una quarantina di minuti dalla mezzanotte, mentre stava camminando assieme a un’amica lungo la Senna vicino al Pont au Change, in una delle strade che nel recente passato erano percorse dalle auto e che il sindaco Anne Hidalgo ha poi chiuso al traffico, con l’effetto di renderle zone molto frequentate dai pedoni, ma anche da chi si muove in bici (non di rado elettriche), skateboard e, appunto, monopattini, con tutti i problemi di convivenza del caso. La giovane toscana ha sbattuto la testa sul marciapiede ed è entrata in arresto cardiaco.
La scena è stata vista dagli agenti della brigata fluviale che pattugliano la Senna, che sono subito sbarcati per soccorrere la ragazza: “Dopo mezz’ora di massaggio – riporta il Corriere – gli agenti sono riusciti a farle riprendere il battito e a stabilizzare le sue condizioni, rendendo possibile il trasporto in ospedale. I medici però si sono mostrati subito pessimisti. La Procura di Parigi ha aperto un’inchiesta per omicidio involontario aggravato dall’omissione di soccorso, e si studiano le immagini delle videocamere di sorveglianza. Sul luogo dell’incidente le autorità hanno affisso volantini con un appello a testimoniare e un numero di telefono a disposizione 24 ore su 24. L’assessore ai Trasporti del comune di Parigi, l’ecologista David Belliard, ha chiesto alle due ragazze che hanno travolto Miriam di costituirsi, facendo le condoglianze ai famigliari della ragazza e assicurando che «faremo luce su questa tragedia»”.
La questione della sicurezza è aperta da tempo: “Sono molto forti, e non da oggi, le polemiche per la pericolosità dei nuovi mezzi della mobilità urbana, […] e la polizia è intervenuta più volte sugli Champs Elysées per fermare le gare tra monopattini elettrici sui marciapiedi”.
Gli incidenti riguardano anche le bici: è fresca la notizia di una signora di cinquant’anni investita da un ciclista e purtroppo a sua volta ricoverata tra la vita e la morte.
“Questo dramma – le parole (riportate dalla Stampa) di Romy Lafond-Collard, avvocato specialista delle vittime della strada – non deve restare senza un seguito giudiziario e normativo. È intollerabile che gli autori di questi incidenti restino anonimi. I legislatori devono intervenire. Bisogna che i conducenti dei monopattini elettrici (spesso affittati da alcuni operatori, ndr) siano sistematicamente identificati e assicurati”.
Sempre il quotidiano torinese riferisce che “nel 2020, secondo la rivista Argus, specializzata nelle assicurazioni, le vittime degli incidenti provocati dai monopattini sono state in Francia 431 (senza specificare il numero di morti). Nel 2019 il Governo era intervenuto con un decreto, imponendo un limite di velocità massimo di 25 km orari, il divieto di utilizzarli sui marciapiedi e l'obbligo di avere almeno 12 anni per guidarli. Ma da più parti si chiede di andare oltre e di esigere di più”. Quanto alla diffusione di questi mezzi, gli ultimi dati risalgono al 2019, quando in Francia ne erano stati acquisiti 500 mila, il doppio dell’anno prima.