La campagna elettorale è entrata nel vivo e si gioca anche su questo, nonostante il primo cittadino provi a spostare l’attenzione: «Povera Milano se ci sarà una campagna elettorale basata sulla ciclabile di Buenos Aires» ha dichiarato. Eppure, quel che accade in una delle vie più commerciali della città più commerciale d’Italia interessa eccome, non solo all’opposizione ma anche ai tanti cittadini che ci vivono o la vivono ogni giorno per lavoro.
E così impazzano le critiche sui social ai lavori della ciclabile di Corso Buenos Aires a Milano e il sindaco Beppe Sala corre ai ripari. Anche perché, come segnala il quotidiano Il Giornale, «secondo un sondaggio di Confcommercio per il 92% delle imprese la pista introdotta un anno fa ha peggiorato la mobilità e l'81% chiede che venga spostata su un asse parallelo».
Nonostante il tema per Sala non sia da includere nella campagna elettorale, si è affrettato a “correggere” il progetto: «Lavori per sistemare alcuni tratti più delicati. È abbastanza normale, siamo partiti in fretta con le piste per gestire il tema della pandemia e le metteremo via via il più a posto possibile. Il sogno finale è una ciclabile dritta, quando si potranno eliminare i parcheggi sul corso come nei grandi viali europei». Il piano è stato spiegato più nel dettaglio dall’assessore alla Mobilità Marco Granelli: prevede l'ampliamento di marciapiedi, pista e carreggiata auto nel tratto tra piazza Oberdan e viale Regina Giovanna/Tunisia e l'eliminazione dei posti auto («circa una ventina») e moto. I lavori dureranno tutto il mese di agosto.
I commercianti, però, hanno già iniziato a farsi sentire. Anche perché, con meno parcheggi, sembra che abbiano registrato minori incassi. Ma l’assessore è stato categorico su questo cambio di pelle di Buenos Aires: «Nelle vie laterali abbiamo un sacco di strisce blu e posteggi interrati e normalmente si va a fare shopping in bici e metrò». Così come il sindaco Sala, che ha assicurato di non essersi pentito: «Ripensamenti? Assolutamente no».