C’è voluto il solito pragmatismo di Andrea Dovizioso per spiegare un concetto che, a quanto pare, non è abbastanza chiaro a tutti: “Valentino Rossi è l’unico pilota che può decidere di non smettere anche se non porta risultati. E’ qualcosa che si è guadagnato sul campo”. Un privilegio meritato, vista la carriera del nove volte campione del mondo, con Dovizioso che ha poi aggiunto: “Farà le sue valutazioni, ma Valentino Rossi può permettersi di farle quando vuole. Dal mio punto di vista posso dire che la fine di una carriera non è uno scenario così terribile, ma sarà Valentino a decidere per se stesso. Non è piacevole vederlo lontano dalle prime posizioni, i suoi risultati quest'anno sono diversi rispetto al passato. Li analizzerà e ragionerà di conseguenza”. Di Valentino Rossi il pilota di Forlì ha dovuto parlare per rispondere alla solita domanda sul futuro del collega, tornata prepotentemente di moda in questi giorni per via di una (non) notizia secondo cui il campione di Tavullia starebbe valutando di abbandonare addirittura a stagione in corso.
La solita sparata da parte di chi è alla ricerca di click facili, direbbe qualcuno, ma non è esattamente così. Diciamolo subito: Valentino non smetterà a stagione in corso, ma quella (non) notizia non è figlia di una qualche penna smaliziata spagnola, bensì di un grande equivoco. Quello nato dall’incrocio di altre due notizie. Una diffusa proprio da Valentino Rossi in una intervista rilasciata ad una tv indonesiana in cui, per non svelare troppo le carte, il tavulliese si è limitato a dire “deciderò entro l’estate cosa fare, se smettere o se provare ad andare avanti”, e l’altra diffusa da un giornalista inglese (in verità si trattava di una opinione) in cui si faceva presente che Rossi avrebbe potuto lasciare la sua M1 ufficiale nelle mani del più competitivo Franco Morbidelli. La somma delle due notizie ha fatto una non notizia: “Valentino Rossi smette entro l’estate per lasciare la moto al suo compagno, e figlioccio sportivo, Morbidelli”. Non è così, chiaramente, perché il 46 non è uno che lascia le cose a metà e non è così anche perché in ballo, intorno alla MotoGP e ancora di più intorno a Rossi, ci sono contratti e fiumi di denaro che scorrono sotto forma di sponsorizzazioni a cui tenere fede. Il resto lo ha detto, in una recente intervista, proprio la mamma di Valentino, la sempre saggia Stefania: “Ai test di Barcellona ha messo in fila 72 giri ed è stato tra quelli che è rimasto per più tempo in pista. Vi sembra l’atteggiamento di uno che ha in mente di mollare tutto tra poche settimane?”
No, non è l’atteggiamento di uno che ha in mente di mollare e, probabilmente, non ha intenzione di mollare neanche nel 2022, perché sente di poter essere competitivo, perché qualcosa dentro il suo polso destro e dentro il cuore, gli dice che risolvendo alcune questioni potrebbe essere un pochino più avanti piuttosto che lottare per la quindicesima posizione. E poi perché c’è una consapevolezza, che è quella sintetizzata da Andrea Dovizioso: una moto per Rossi ci sarà sempre, anche quando Rossi avrà 90 anni. La scelta è sua, il tempo ce l’ha tutto e la corsa ad azzeccare la data dell’addio, anche per chi fa questo mestiere e può sia comprendere che giustificarne le dinamiche, sta diventando vomitevole. L’annuncio, sia in una direzione che in un’altra, arriverà verosimilmente a Misano, a settembre, ma la decisione non c’è e non è giusto non credere alle parole del diretto interessato, quando afferma che non ha ancora affrontato la questione dentro se stesso e che si è riproposto di farlo non appena avrà qualche giorno in più per pensare a qualcosa di diverso dai problemi, quelli sì che sono contingenti, della sua Yamaha M1.