Ok, mi servono solo 50.000 dollari poi è fatta. No, non è un delirio ma un pensiero che certo condividerò con mille altre donzelle del globo dopo aver letto l’annuncio di un attore, regista, sceneggiatore, musicista, pittore ed ex modello statunitense che si offre per una notte di amore. Nascosto dietro una cifra così enorme, c’è lui: Vincent Gallo. “Ho deciso di mettermi a disposizione di tutte le donne”, dice: “per la modica cifra di circa 50mila dollari, spese escluse, potrete godere di una serata in mia compagnia”. Ironizza, il divo, o forse anche no: dato il suo carattere irriverente ed imprevedibile, se sia uno scherzo o meno lo saprà il cielo. Considerato il cambio valuta mi mancano 49.000 verdoni all’incontro con lui: insomma, anche Roma non è che fu fatta in un giorno. Una cifra un po' esosa, forse, che senza dubbio vale però un esoso come lui: Vincent Gallo, artista poliedrico made in U.S.A., è un cantante apprezzato, regista controverso e attore acclamato che l'11 aprile compie 60 anni confermando i suoi sei decenni da icona mondiale.
Ma torniamo un momento all’annuncio sul web: Vincent si offre a real females (donne vere nel semplice senso che non vuole maschietti) e propone un listino prezzi che vede copiosi rincari se il tempo di una sera viene allungato all’intero fine settimana o se le ragazze interessate non sono una ma due. “Se ce la fate”, puntualizza, e certo sulla sua degna prestazione ci sono ben pochi dubbi. Vincent afferma di esser disposto a soddisfare la lady di turno in ogni sua richiesta, assecondando ogni suo desiderio erotico e (sì) pornografico senza remore alcuna, pronto a tutto in nome del piacere. D’altronde, da uno che ha scandalizzato il Festival di Cannes del 2003 con The Brown Bunny, film da lui diretto e interpretato famoso per una reale scena di sesso orale con l’attrice Chloe Sevigny, ci si aspetta di tutto. Dal NY Post, poco dopo l’uscita della pellicola e della sconvolgente scena di fellatio, scrissero che “quel pene è senza dubbio una protesi”. Alle accuse, Vincent rispose semplicemente: “se il mio pene vi fa ingelosire son ca**i vostri”. Considerato uno degli uomini più sexy al mondo (col cavolo che ce l’ha finto) l’attore con radici italiane (ah ma allora è per questo che è figo!) inizia la sua carriera sul grande schermo con Martin Scorsese in “Quei Bravi ragazzi”. Nel 1998 esce il primo film da lui diretto, musicato e interpretato che lo consacra definitivamente nel mondo del cinema: “Buffalo 66” propone la storia autobiografica di un’infanzia difficile, svolgendosi in una trama intrigante degnamente supportata dalla presenza di una giovane Cristina Ricci e di Anjelica Huston (la famiglia Addams vi ricorderà certo qualcosa). Comunque, non è stato solo il cinema ad interessare Vincent Gallo: nel 2001, infatti, esce il suo primo disco dal titolo “When”. Da quel momento, si snoda per il sex symbol una carriera musicale di tutto rispetto che lo rende molto noto nel settore. Il genere? Agli esordi rock, poi forse un po’ country con quella voce dolciastra e sinuosa che lo rende, come sempre, impossibile da inquadrare.
D’altronde, uno come Vincent, l’animo colorito lo ha fin dalla nascita: chissà se per i suoi genitori, siciliani emigrati negli Stati Uniti in cerca di fortuna, è stato difficile veder loro figlio iniziare una carriera come performante di strada invece che come comodo impiegato o ristoratore. Quelle di Vincent erano esibizioni “a braccio”, davanti agli occhi dei passanti e con lo scopo, spesso avvalendosi di ospiti, di provocare quel senso di “shock” che per uno come lui significa smuovere le coscienze. Ce lo ricordiamo ne “La casa degli spiriti”, e lo ascoltiamo in “Sweetness” (album “Buffalo 66 soundtracks”) dove canta she brings the sunshine to a rainy afternoon: che nasconda dunque, dietro questo spirito rivoluzionario, un cuore da romantico? Può darsi, anzi: spesso chi è più ironico, non avendo timore di provocare indignazione non ne ha nemmeno di amare. Eppure, della sua vita privata si sa molto poco se non qualche storia del passato già ampiamente abbagliata dai riflettori ed il fatto che sia seguace di belle donne e buon sesso. Sul suo eros e sulla sua bellezza, l’eccentrico artista gioca e scherza da sempre proponendo tra i gadget del suo sito anche il proprio sperma, venduto alla modica cifra di un milione di dollari: in una cornice che ironizza in maniera così esemplare da parere estremamente seria, la sezione “personal service/servizi alla persona” del suo merchandising approfondisce lo smercio del suo liquido seminale sottolineando dettagli grotteschi, come le spese mediche per la fecondazione in vitro da pagare rigorosamente a parte, e l’uso obbligatorio di contanti o assegno. No credit card quindi: ah no?. Dollaroni sonanti, quelli di cui si parla, enormi come smisurato è il suo ego: navigando su vincentgallo.com si trovano certo anche cd, dvd, e t-shirt.
Peccato che una maglietta costi fino a 700 dollari: forse tutto questo denaro gli è utile a pagare i mutui delle sue varie dimore in cui ammette di non vivere, che costituiscono un patrimonio di circa 7 milioni. Scorro le sezioni del sito e ancora non capisco se è uno scherzo o realtà. Ma chi la compra, questi gadget a queste cifre? Qualcuno lo farà, non c’è dubbio: per omaggiare un divo hollywoodiano di questo calibro c’è gente disposta a tutto. Tra i più incompresi e male interpretati personaggi degli ultimi 20 anni, Vincent Gallo non ha peli sulla lingua e questo a volte lo ha un po' tradito. Del giudizio altrui, tuttavia, pare non curarsene molto: mai ha nascosto il suo essere repubblicano, così come di non sppportare gli ideali di sinistra. Notevoli anche i suoi scivoloni in battute omofobe e razziste, ma insomma, come si suol dire: di 60 anni, ma so’ ragazzi. Che poi, malgrado il suo dark humor, sicuramente Vincent si dimostra onesto su tutto ciò che pensa. Come festeggerà, uno come lui, il suo sessantesimo compleanno? Una festa in grande stile, o magari degli sfarzi si è stufato? “A volte penso che a nessuno gliene importa molto di me: è come se nella vita non fossi riuscito a crearmi dei veri amici o una vera relazione”, confessa a un tabloid newyorkese. Potessi lo consolerei io, ma mi mancano giusto quei tre spicci per potergli mandare un messaggio. Comunque, molte delle sue più recenti dichiarazioni paiono rivelare un Gallo meno ruspante e più emotional, con il suo bizzarro genio a nascondere molta sensibilità. E dolore, dentro quell’essere ironico che ad alcuni fa impazzire mentre ad altri, evidentemente, spaventa. Restiamo in attesa di conoscere la sua prossima follia, ben consapevoli che, se solo avessimo metà del suo coraggio, un po' di irriverenza non farebbe male nemmeno a noi.