Ogni anno la domanda si ripresenta: ma la Harley Davidson la cambio o no? A giudicare dalla data di immatricolazione della mia Heritage Softail Classic (FLSTC per gli esperti), bellissima nel suo bianco Marocco e borse di pelle nera, acquistata nel 2014, si direbbe di no. Ha 40mila km ben portati e resta coperta in garage ad attendere i primi tepori e la fine dei deliri governativi per tornare sulla strada.
A cambiare moto, soprattutto un’Harley, ci vogliono due condizioni. La prima è quella dei soldi, che sono sempre tanti - però tu sai che una HD costa cara e dunque non è dirimente. La seconda, questa sì decisiva, è che per comprare una moto nuova ci vuole la moto nuova e la moto nuova (scusate le ripetizioni) non c’è.
O meglio una sì, anche se fu presentata ufficialmente all’Eicma 2019. Si chiama Pan America e corrisponde alla prima incursione di HD nel mondo maxi-enduro, a conferma del bisogno, da parte della casa di Milwakee, di intercettare nuovi pubblici oltre alla fascia storica, lo zoccolo duro degli over 50, che al momento è l’unico utente tipo di riferimento. Sono andato a vederla, spinto dalla curiosità, da American Clan, nuovo e ambizioso concessionario di Torino. Il prezzo dovrebbe aggirarsi intorno ai 20mila euro ed è in linea con i competitor di gamma. Il punto è però un altro: è un’HD, ma potrebbe essere qualsiasi altra moto, lo scatto di differenza non lo fa, il guizzo di genialità che ha contraddistinto in passato vere e proprie rivoluzioni, o almeno reinterpretazioni, ancora non lo vedo o non riesco a vederlo. Certo la moto andrebbe provata, guidata un po’, per capire che utilizzo se ne possa fare anche su strada (non dimentichiamoci, l’harlista è pilota da asfalto). La livrea grigio fango risulta la caratteristica migliore, che ben si amalgama all’ampio motore, però c’è qualcosa che non mi torna e non mi convince, sarà il naming poco appropriato che rimanda alla Porsche Panamera, modello sbagliato e impacciato. Un destino che credo sarà comune anche alla coraggiosa LiveWire, la prima Harley-Davidson elettrica, presentata, nella sua versione definitiva, già nello scorso 2019. Un'elettrica a 34.000 euro a me sembra un’idea folle, ma spero per Harley sia il solo a pensarla così.
Per via dell’età potreste considerarmi un tradizionalista, uno che almeno nell’Harley ricerca elementi rassicuranti in linea con una storia unica. E invece no, io la moto nuova la vorrei proprio, vorrei davvero vedere qualcosa di sorprendente e poiché non sono un tecnico né un esperto, ma solo un appassionato e non mi posso accontentare di elucubrazioni scientifiche su motori, telai, impianto frenante. Certo le recenti HD frenano meglio e pesano meno, questa è la tecnologia ci mancherebbe, però sono in molti a pensare che abbiano perso l’anima, quell’anima a stelle e strisce che ne esaltava unicità e limiti strutturali. Diversi amici, harlisti assoluti (e io non lo sono, mi piace guidare di tutto) consigliano di tenermi la mia FLSTC del 2014, spiegandomi che quelle sono state le ultime HD che avevano qualcosa da dire.
Però io non perdo speranza e curiosità e allora sono qui a sfogliare il catalogo virtuale delle novità 2021 e non ci trovo niente di particolare. Le moto sono sempre quelle, anche i restyling risultano contenuti, e quindi non si capisce quale filosofia aziendale stiano intraprendendo i vertici, oscillanti come sempre tra il tentativo di aprirsi alle nuove generazioni - ma le moto devono essere più fresche e costare di meno - o elaborare meglio la tradizione e la continuità, con l’avviso che gli over 50enni a breve batteranno i 60 e quindi si tratta di un mercato in lenta ma inesorabile estinzione. Sembra prevalere questa seconda ipotesi visto che dai progetti futuri è stata esclusa o almeno rimandata la Bronx, segmento Café Racer, che semmai uscirà avrà bisogno di un ripensamento per non apparire già superata.
Ammettiamo che il mio amico concessionario riesca a convincermi che è il caso di cambiare modello e separarmi dalla bella Softail Classic. Street Bob e Fat Bob presentano gli aggiornamenti più evidenti in termini di colorazioni e livree. Sulle Cruiser si parla di accessori e impiantistica da salotto, che non fanno però una moto. O perlomeno non una moto che ti faccia dire wow e prepararti all’ennesimo finanziamento. L’ultima ad avermi emozionato è stata la Road King Special dell’anno scorso, tutta nera e affascinante. Però ho perso l’attimo. Complice la crisi, la pandemia, le incertezze, non trovo ragione a cambiare come da troppo tempo. Il mantenitore tiene in carica la batteria, il solito tagliando di primavera e si riparte così. Decisione saggia che però non fa bene al mercato.